Salvini e la strategia sul processo Open Arms: gazebo, volantini e parlamentari convocati davanti al tribunale. E il congresso? Può aspettare

Ai suoi afferma di esser stanco ma di non mollare: cosa sta succedendo dentro la Lega dopo la richiesta dei pm di Palermo

Con la richiesta di condanna a 6 anni dei pm di Palermo sul processo Open Arms e dopo il video in cui si «dichiara colpevole di aver salvato l’Italia» Matteo Salvini, vicepremier, ministro delle Infrastrutture e Trasporti e leader leghista vuole ancora il colpo di teatro. Il processo diventa, spiega oggi il Corriere della Sera, un modo per misurare la leadership dentro il Carroccio e soprattutto un modo per profilare anche eventuali futuri leader dentro la Lega. A ore, spiega il quotidiano, i tipografi riceveranno i file dei volantini, con citazione di frasi della requisitoria dei pm, che saranno distribuiti nelle centinaia di gazebo che il partito sta organizzando per i prossimi fine settimana. Fino al 18 ottobre, data in cui la legale di Salvini, Giulia Bongiorno, terrà la sua arringa difensiva. E per quel giorno i parlamentari sono tutti convocati davanti al tribunale. Salvini stesso lo ha anticipato in un’intervista a Libero: «C’è una responsabilità politica della sinistra, che ha deciso di vendicarsi del sottoscritto mandandomi a processo. Un film già visto con Silvio Berlusconi e che stiamo vedendo — per certi aspetti — perfino con Donald Trump».


Il dilemma del Congresso in stand by

Quindi sfruttare l’occasione per creare consenso ma anche per capire il futuro del Congresso del partito che Salvini nell’ultima riunione con i suoi parlamentari ha garantito entro fine anno. Mentre Repubblica riporta che l’evento è stato di fatto rimandato al 2025. «Tornerò a chiedere il mandato per consolidare il partito e riportare tutti voi e anche altri in Parlamento. Poi, però, nel 2027 sceglierete qualcuno dei tanti giovani in gamba che tra di noi ci sono. Perché io comincio a essere stanco», avrebbe dichiarato ils egretario. Il congresso federale però non è semplice da organizzare: tra un raduno di Pontida il 6ottobre, la tornata elettorale del 17 e 18 ottobre i tempi stringono. In cambio però si terranno congressi regionali entro Natale. E, secondo quanto invece racconta oggi Repubblica, si decidono i leader in Lombardia. In corsa da mesi il capogruppo al Senato, Massimiliano Romeo, a cui però potrebbe opporsi un salviniano di ferro, Andrea Crippa, vicesegretario nazionale. E spunta anche Luca Toccalini, a capo della giovanile. E l’ex deputato Davide Caparini, oggi presidente della Commissione Bilancio in Regione Lombardia. Un anticipo, spiega Repubblica, del “congressone”: ma per ora nessuno sfida apertamente Salvini.


Leggi anche: