Bagagli in ritardo di 8 giorni, coppia toscana verrà risarcita 12 anni dopo dalla compagnia aerea: «Danno da stress»

I due, arrivati con il volo da Firenze a Giacarta, hanno scoperto dello smarrimento delle valigie. Hanno quindi dovuto ricomprare il necessario per vivere

Due settimane di relax e spensieratezza si erano trasformati in un viaggio infernale. Il motivo è la più classica delle paure per chi viaggia in aereo: lo smarrimento dei bagagli. È ciò che è accaduto a una coppia pisana ben dodici anni fa. E ora è arrivata finalmente la decisione: la compagnia aerea responsabile dei loro averi dovrà risarcirli di 1.500 euro, raddoppiati a 3mila per «danni da stress».


L’odissea dei due pisani

Staccare la spina per una dozzina di giorni lontano da casa, dal lavoro, dagli ambienti quotidiani. Come milioni di italiani ogni anno, una coppia di pisani aveva deciso di volare in Indonesia e godersi qualche giorno di vacanza. Si imbarcano a Firenze su un volo di una compagnia straniera: direzione Giacarta. Ma già l’inizio non è dei migliori: per varie problematiche legate agli scali aerei. I due arrivano a destinazione con un giorno di ritardo. Una volta toccato terra, però, l’incubo è appena iniziato. Sul nastro del “ritiro bagagli” del Soekarno-Hatta Airport, le loro valigie non compaiono. Sembrano sparite nel nulla, nessuno sa dire dove si possano trovare. I due sono quindi costretti a passare attraverso una lunga trafila burocratica per denunciare lo smarrimento. Passano così altre due ore prima che la coppia possa finalmente recarsi in hotel.


Ma qui, ovviamente, si ritrovano solamente con ciò che avevano inserito nel bagaglio a mano. Un po’ poco per una vacanza da 12 giorni. La mattina dopo decidono di acquistare il minimo indispensabile per la sopravvivenza e decidono di continuare il loro viaggio come da programma. In tutto questo, sono costantemente attaccati al telefono e comunicano con il call center della compagnia nella speranza che dal nulla ricompaiano i loro bagagli. Otto giorni dopo effettivamente accade. La compagnia li contatta dando notizia che le loro valigie sono in arrivo in aeroporto su un altro volo. Meglio tardi che mai: i due vanno a recuperarli e trascorrono sicuramente più sereni gli ultimi tre giorni prima di tornare a Pisa.

La decisione del giudice

Una volta tornati a casa, decidono di fare causa alla compagnia. Prima interpellano il giudice di Pace poi – in Appello – al Tribunale di Pisa. Negli ultimi giorni, dopo anni di attesa, finalmente la sentenza definitiva che ha disposto un risarcimento dei danni subiti dai due. I 3mila euro (più interessi) non sono un’eccezione. È previsto, in caso di ritardo nella consegna dei bagagli, l’indennizzo per “danno non patrimoniale”. Ansia, stress e disagi vari che derivano dalla lesione del diritto di circolazione «inteso come limitazione alla libertà di movimento derivante dall’indisponibilità dei propri oggetti personali durante una parte del soggiorno all’estero». Con queste parole il giudice Giuseppe Laghezza ha dato ragione nella sua sentenza alla coppia. Per di più raddoppiando i 1.500 euro di risarcimento a causa di un’aggravante: «È infatti evidente come essi non possano non aver sofferto un rilevante disagio psicologico, in conseguenza della mancata tempestiva disponibilità del bagaglio contenente i loro effetti personali. Tanto da vedersi costretti a riacquistare parte di questi ultimi per far fronte alle prime necessità in territorio estero». I cosiddetti “danni da stress”.

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