Inchiesta dossieraggio, “Repubblica” e le «mele marce» nei servizi segreti: l’ex direttore dell’Aise fa causa al giornale

Luciano Carta, ex direttore dell’Aise, è stato indicato dal quotidiano come una delle persone coinvolte nelle tensioni tra il ministro Crosetto e i servizi segreti. Ma l’espressione di cui parla il giornale nel verbale non c’è

Luciano Carta, ex direttore dell’Aise ed ex presidente di Leonardo, ha querelato Repubblica e dato mandato di chiedere un cospicuo risarcimento in sede civile. Il motivo? Un articolo di retroscena pubblicato oggi, lunedì 16 settembre, in cui il giornale diretto da Maurizio Molinari ripercorre «la psicosi del complotto» alla base delle tensioni tra il ministro Guido Crosetto e i servizi segreti. Nell’articolo, i giornalisti Giuliano Foschini e Fabio Tonacci rivelano i timori del titolare del ministero della Difesa su presunte «mele marce» che agirebbero all’ombra dei servizi segreti. Secondo la ricostruzione che pubblicano nell’edizione cartacea di oggi, l’espressione del ministro, che non ha mai detto esplicitamente di chi parlasse, sarebbe in realtà riferita proprio al generale Luciano Carta. L’ex direttore dell’Aise – che tra l’altro ha lasciato il servizio nel 2020 mentre Crosetto è ministro dal 2022 – non ci sta. «Rappresento di aver ricevuto da parte del generale di Corpo d’Armata Luciano Carta, già direttore dell’Aise, mandato ad agire, in sede civile e penale, al fine di tutelare la sua immagine e la sua reputazione gravemente lese dal predetto articolo», fa sapere il legale di Carta in una nota.


Il maxi-complotto temuto da Crosetto

Tutto è iniziato con un articolo del Fatto Quotidiano dello scorso 7 settembre, in cui viene rivelato che Crosetto ha riferito a verbale, alla procura di Perugia, di nutrire qualche sospetto nei confronti dei servizi segreti. Il ministro, si legge nell’articolo, si sente accerchiato e vittima di un complotto, che sarebbe passato anche da un lavoro sotto traccia di dossieraggio per il quale sono indagati l’ex pm della Direzione Nazionale Antimafia Antonio Laudati e il tenente della Guardia di Finanza Pasquale Striano e che, a suo dire, avrebbe coinvolto anche gli 007. Il governo ha smentito la ricostruzione del Fatto Quotidiano, che ha però pubblicato l’integrale del verbale reso da Crosetto al procuratore di Perugia, Raffaele Cantone, il 22 gennaio 2024, in cui, senza specificare né contesto né accusa, parla del presunto risentimento di un ex vertice dei servizi segreti che risponde al ritratto proprio di Carta. «L’Aise non mi informa e nemmeno coopera», lamentava Crosetto in quel colloquio che ha poi costretto il sottosegretario Mantovano a ribadire la massima fiducia negli 007 italiani.


Chi è Luciano Carta

Sardo, originario di Carbonia, Luciano Carta ha alle spalle una lunghissima carriera nella Guardia di Finanza, di cui è stato Generale fino al 2020 (anche se negli ultimi anni in servizio presso l’Aise). A Milano è stato nel pool investigativo di Mani Pulite, poi capo ufficio stampa del Comando Generale, Capo di Stato Maggiore, comandante dei Reparti Speciali a Roma. Nel 2018, Carta diventa direttore dell’Aise, l’agenzia informazioni e sicurezza esterna. È sotto la sua direzione che l’ex terrorista Cesare Battisti viene catturato in Bolivia dopo anni di latitanza e che Silvia Romano, rapita in Kenya e detenuta per 18 mesi, torna finalmente in Italia. Dal 2020 al 2023, Carta è presidente di Leonardo, azienda a partecipazione pubblica attiva nell’aerospazio, la difesa e la sicurezza.

In copertina: Luciano Carta in una foto del 2021 (ANSA)

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