Paolo Lamon, preside di due scuole a 160 km di distanza: «Troppi docenti bloccati nei ricorsi per il concorso da dirigente»
Paolo Lamon ha 62 anni, è il preside dell’istituto Ponti di Trebaseleghe, in provincia di Padova, ed è anche reggente dell’Omnicomprensivo Ampezzo-Cadore che comprende le scuole dell’infanzia, le elementari, le medie e le superiori in un territorio che va da Cibiana a Cortina. Un migliaio di studenti e centinaia tra docenti e personale scolastico. Ma soprattutto 160 chilometri da una sede a un’altra. Questo perché una volta ottenuta la dirigenza alla scuola del Padovano, ha scelto di mantenere la reggenza anche nell’altra così da non lasciare la cattedra vuota finché il Tar non decide sui ricorsi presentati dopo il concorso per dirigenti, che doveva coprire anche le situazioni vacanti da Bolzano a Trapani. «Sono impegnato su due fronti fino a quando il Tar non si pronuncerà e il ministero potrà procedere con le nomine e tra queste quella di chi prenderà il mio posto. A quel punto la mia reggenza decadrà e potrò occuparmi del solo istituto nel Padovano», racconta Lamon al Corriere della Sera.
Un problema diffuso in montagna
Il dirigente spiega che il suo è un problema particolarmente diffuso soprattutto nelle scuole in montagna. «È dovuto al fatto che ci sono pochi dirigenti residenti e questo in un territorio dove i plessi sono tra di loro lontani, quindi difficili da coordinare. Sono ancor meno quelli che scelgono di andare in zone montane perché difficili da raggiungere per carenza di trasporti pubblici», chiosa il preside. Fortunatamente, le spese sono contenute per il dirigente poiché il Comune gli ha dato una stanza a un prezzo calmierato.
Le ricadute sulla didattica
Il vero problema, però, è come tutto questo impatta sugli studenti e sull’istruzione offerta loro. «La provvisorietà dei dirigenti, ma anche dei docenti e tutto il personale scolastico, non consento lo sviluppo di una progettualità didattica. Le scuole di Cortina soffrono molto a causa di questa mancata continuità. Il tasso di sostituzione dei docenti è elevatissimo, quelli di ruolo sono meno della metà, gli altri sono in turn over continuo», racconta Lamon. La speranza, conclude il dirigente, è che più docenti della Provincia di Belluno facciano il concorso per presidi oppure «pensare di facilitare l’ingresso».
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