Le ultime parole dal sommergibile Titan prima dell’implosione: «Qui tutto bene»

Il dettaglio durante un’udienza degli investigatori della Guardia Costiera. Mostrata anche una foto del mezzo dopo l’implosione

«Qui tutto bene». Queste le parole dal sommergibile Titan prima che implodesse in fondo all’oceano. Un dettaglio questo emerso in un’udienza in cui gli investigatori della Guardia costiera statunitense hanno affermato che si tratta di una delle ultime comunicazioni tra l’equipaggio, impegnato nella sua fatale discesa verso il relitto del Titanic, nel giugno 2023, e la sua nave madre, prima della perdita dei contatti. I funzionari della Guardia costiera hanno avviato oggi un’indagine di due settimane che «mira a scoprire i fatti che circondano l’incidente e a sviluppare raccomandazioni per prevenire simili tragedie in futuro», riferisce Bbc news online, precisando che si tratta della prima fase pubblica di un’indagine andata avanti per 15 mesi.


Le indagini e gli esperti sul mezzo

Secondo quanto riportato da Bbc news il Marine Board of Investigations (Mbi) della Guardia Costiera ascolterà fino a 10 ex dipendenti di OceanGate, la società con sede nello stato di Washington che gestiva il Titan, tra cui il co-fondatore Guillermo Sohnlein, ed esperti di sicurezza marittima ed esplorazione sottomarina. A bordo del Titan, il 18 giugno 2023, quando furono persi i segnali con la Polar Prince c’erano il fondatore e CEO di OceanGate Stockton Rush, l’esploratore britannico Hamish Harding, il veterano subacqueo francese Paul Henri Nargeolet, l’imprenditore britannico-pakistano Shahzada Dawood e il figlio diciannovenne Suleman.


La foto del Titan dopo l’implosione, i precedenti

Durante l’udienza gli investigatori hanno presentato una ricostruzione del viaggio, inclusi messaggi di testo tra Titan e la Polar Prince e un’immagine, scattata da un veicolo azionato a distanza, del cono di coda del Titan appoggiato sul fondale marino dopo la sua implosione. Non solo, secondo il record storico, il sommergibile aveva avuto in passato gravi problemi. Nel 2021 e nel 2022, nel corso di 13 immersioni aveva avuto 118 problemi all’attrezzatura e, in particolare, durante un’immersione, le sue batterie si erano esaurite e i passeggeri erano rimasti bloccati all’interno per 27 ore.

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