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La villetta, la gravidanza nascosta e i cadaveri di due neonati: la storia della 22enne accusata di infanticidio a Traversetolo

16 Settembre 2024 - 05:44 Alessandro D’Amato
VIGNALE TRAVERSETOLO VILLETTA VIA BAIETTA CADAVERI NEONATI
VIGNALE TRAVERSETOLO VILLETTA VIA BAIETTA CADAVERI NEONATI
L'ombra di una confessione dietro il secondo ritrovamento. La famiglia a New York. L'esame del Dna. E l'ex fidanzato di lei che dice che non sapeva niente

Una villetta in via Baietta a Vignale di Traversetolo in provincia di Parma. Una studentessa di 22 anni figlia di genitori benestanti e riservati che gestiscono un’impresa. E i cadaveri di due neonati in giardino. La storia del cimitero dei bambini di Parma comincia il 9 agosto nel quartiere costruito negli Anni Settanta e passa per un esame del Dna che ha accertato che la madre del primo bimbo trovato morto è la ragazza, mentre il padre è il suo fidanzato. Che però ha detto a tutti che non sapeva niente della gravidanza. Mentre sul ritrovamento del secondo corpo pende l’ombra di una confessione. La 22enne e la famiglia erano oltreoceano e sono rimasti dieci giorni fuori dall’Italia mentre partivano le indagini. Indaga la procura guidata da Alfonso D’Alvino.

I ritrovamenti

Il primo cadavere è stato trovato seppellito sotto uno strato sottile di terra. A dare l’allarme è stato il proprietario della casa confinante, convinto che qualcuno avesse gettato il corpo nel suo giardino. Anche se secondo la versione del sindaco del paesino Simone Dall’Orto è stato invece trovato dalla nonna della ragazza dopo che il loro cane aveva cominciato a scavare in quel punto. «Era il giorno stesso della partenza della famiglia per New York. Lei non abita qui, era venuta a badare alla casa», dice a Repubblica. Il padre della ragazza è un piccolo imprenditore, la madre fa la commessa e lei lavorava spesso come baby sitter per le famiglie della zona. Ha fatto anche l’educatrice in un campo estivo mentre studiava all’università e frequentava la parrocchia. La villetta, costruita dal nonno nel frattempo scomparso, è stata posta sotto sequestro.

L’autopsia

L’autopsia ha stabilito che il primo bambino è nato vivo. Aveva pianto prima di morire. Sul secondo cadavere, che risalirebbe al 2023, sono in corso gli esami preliminari. Tra cui il Dna, per accertare se la ragazza è madre anche di questo. Secondo il Corriere della Sera la ragazza aveva fatto nascere il primo bambino a notte fonda in un prato poco distante dalla sua abitazione. Poi lo ha sepolto in giardino avvolto in un telo e adagiato in una piccola buca scavata nel terreno e ricoperta. Nella speranza che nessuno lo trovasse. La giovane è assistita dall’avvocato Nicola Tria. È accusata di omicidio volontario e occultamento di cadavere. Gli inquirenti stanno tentando di capire se abbia fatto tutto da sola o se sia stata in qualche modo aiutata.

La gravidanza

Il fidanzato e alcune delle amiche della ragazza sono stati ascoltati dagli investigatori. Lui dice che non era al corrente della gravidanza. Dopo due anni di frequentazione i due si erano allontanati e non si erano più sentiti. La ragazza è stata vista in paese «fino a luglio, indossava magliette corte e abiti attillati. Era magra, la pancia non si vedeva», raccontano i residenti. Dopo il parto è partita per l’America: oltre ai genitori con lei c’era anche il fratello di 17 anni. Secondo il quotidiano qualcuna delle amiche ha indirizzato gli investigatori verso il secondo cadavere seppellito in giardino. Ma c’è anche chi ipotizza una confessione della ragazza: «Gli agenti del Ris sono andati a colpo sicuro». I resti sarebbero antecedenti a quelli del bambino ritrovato in agosto.

La setta religiosa

Il parroco del paese Don Giancarlo Reverberi dice di non aver mai sentito parlare della presenza di una setta religiosa a Traversetolo. «Però è vero che i genitori erano molto chiusi, non c’era apertura, confidenze, non so che dire», sostiene. «Che si tratti di infanticidio o di occultamento di cadavere a noi cosa importa?», dicono al bar tabacchi Millennium di Vignale. «L’importante è che arrivino al dunque, che le persone che sanno qualcosa parlino. Sembrava tutto così bello, adesso bisogna fare chiarezza».

Il fidanzato

Gabriele Volpi, uno dei ragazzi che abita a Vignale, racconta oggi a Repubblica che conosce bene il fidanzato della ragazza. «Mentre usciva la notizia del ritrovamento del cadavere di un neonato in una villetta di Vignale, vedevamo su Instagram le foto della ventenne che abita lì da New York. Il corpo è stato trovato il 9 agosto, il 17 agosto la mia fidanzata mi ha mostrato la sua amica sorridente tra i grattacieli. Sarebbe poi stata identificata come la madre del piccolo. Non riesco a crederci», dice. Gabriele conosce bene il ragazzo di lei perché con lui ha avuto degli screzi: «Andai anche a parlarne ai carabinieri. Poi non ho presentato denuncia, la cosa è finita lì. Sono ragazzi di questo paesino, qui non succede mai niente».

La gravidanza

«Tutti mi riferiscono che la gravidanza non si notava, che lei era normalissima, una ragazza minuta. Noi giovani a Vignale siamo pochi, meno di 20, ci conosciamo tutti. E poi siamo circondati dai boschi. Se devi fare una cosa così brutta scegli un giardino circondato dai cani e dalle telecamere?», aggiunge Volpi. Le telecamere «un mio amico le ha a casa sua, i carabinieri sono andati per visionare il materiale ma non era utilizzabile. Stavamo giocando insieme alla playstation quando hanno suonato, noi non abbiamo neanche creduto che fossero davvero i carabinieri». E dice che «il ragazzo assicura a tutti quelli che lo incontrano che non ne sapeva niente di questa gravidanza, io aspetto che dicano cosa è successo veramente».

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