L’America, l’Europa e le guerre «infinite» alle porte. Gli incontri del Festival di Open dedicati alle sfide del mondo

Gli appuntamenti in piazza a Parma per confrontarsi sulle grandi sfide del mondo che cambia

L’Europa vaso di coccio tra superpotenze vecchie e nuove, i rompicapo delle due guerre croniche alle sue porte, in Ucraina e Medio Oriente, i conflitti ma anche le opportunità “invisibili”. Su tutto, lo spettro di un’elezione negli Stati Uniti quanto mai incerta e carica di tensione. Dalla piazza di Parma che si animerà a partire da venerdì 20 settembre per la seconda edizione, il Festival di Open aprirà porte e finestre sul mondo, con ospiti di rilievo internazionale e talk dedicati a tutte le principali sfide geopolitiche del momento (su incontri e interviste dedicati alle grandi sfide “interne” d’Europa, leggi l’approfondimento qui). Impossibile non partire dal quadro della battaglia all’ultimo voto tra Donald Trump e Kamala Harris, dal cui esito – tra un mese e mezzo – dipenderà in termini rilevanti il destino di mille altri equilibri. L’appuntamento è per sabato 21 settembre alle 18. A raccontare i due candidati presidenti degli Stati Uniti “visti da vicino” saranno due insider privilegiati: Guido George Lombardi, impenditore italo-americano che ha collaborato con Donald Trump, curandone i social media e le relazioni con l’Europa, e Brian Brokaw, consulente politico del governatore della California Gavin Newsom e già capo della campagna elettorale di Kamala Harris per l’elezione a procuratrice generale di quello Stato e poi per la corsa al Senato Usa. A condurre l’incontro sarà la vicedirettrice di Open Serena Danna.


Guerra e pace: gli incontri della domenica 

Domenica 22 settembre spazio a nuove riflessioni sulle grandi sfide del presente a partire dalle 15. Ospite del Festival sarà Dario Fabbri, direttore della rivista Domino, che dialogherà col pubblico di Parma su tutti i grandi nodi dell’attualità internazionale – dal ripiego della Germania al nuovo protagonismo del “Sud globale”, dai conflitti in potenza in Asia a quelli drammaticamtne in atto in Est Europa e Medio Oriente – attraverso la lente della “geopolitica umana” che lo ha reso celebre. Alle ore 16, focus sulle guerre che insaguinano le regioni piu’ vicine, per storia e geografia, all’Europa, e sulle scelte dirimenti per la sua sicurezza di domani che ne derivano.3227 Ad intervenire in apertura del panel “Si fa presto a dire pace” sarà l’ex ministro degli Esteri Luigi Di Maio: con l’inviato speciale dell’Ue per il Golfo la discussione si concentrerà sull’incendio della guerra a Gaza e nel piu’ vasto Medio Oriente che lungi dallo spegnersi minaccia di estendersi, e sul ruolo dell’Europa e delle altre potenze in questo scenario. Spazio poi ai grandi dilemmi della guerra e della pace in Europa orientale. A discutere degli ultimi sviluppi del conflitto tra Russia e Ucraina, delle prospettive di pace (im)possibili e del bivio cruciale per l’Ue, saranno Nona Mikhledize, senior researcher dell’Istituto Affari Internazionali, e Francesco Vignarca, coordinatore della Rete italiana Pace e Disarmo. A condurre gli incontri del pomeriggio sarà il giornalista di Open Simone Disegni.


Il premio Open a Stefania Battistini e Simone Traini

La giornata di domenica si concluderà con la consegna del premio Open alla giornalista Rai Stefania Battistini e all’operatore Simone Traini, inseriti nella lista dei ricercati dal governo russo per i loro servizi nella regione russa di Kursk.

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