La teoria del complotto delle vaccinazioni antipolio a Gaza per «ammazzare i bambini» palestinesi

La campagna vaccinale non è stata organizzata da Israele per oscuri motivi

La recente vaccinazione antipolio dei bambini palestinesi a Gaza è diventata oggetto di teorie del complotto. Infatti, secondo diversi utenti, l’operazione non riguarderebbe affatto umanitaria, ma un piano che consentirebbe a Israele di «ammazzare i bambini senza correre alcun rischio».

Per chi ha fretta

  • L’iniziativa della vaccinazione non è di Israele.
  • Ad organizzare il tutto sono stati UNICEF, OMS, UNRWA in collaborazione con il Ministero della Salute palestinese.
  • Non risulta che i vaccini siano stati forniti da Israele.
  • UNICEF riporta le foto della spedizione dei vaccini.
  • ONU, OMS e UNICEF avevano chiesto delle pause umanitarie alle parti in causa nel conflitto per poter procedere con la campagna vaccinale.
  • Le operazioni sono state condotte da diversi soggetti, inclusi gli operatori di Medici Senza Frontiere, con la collaborazione del Ministero della Salute palestinese e dell’UNRWA.

Analisi

Ecco un esempio di condivisione della teoria:

La vaccinazione a Gaza contro la poliomielite non serve per salvare i bambini palestinesi. Serve per consentire allo Stato terrorista di Israele per continuare ad ammazzare i bambini senza correre alcun rischio!

Lo screenshot che contiene queste parole proviene dall’account Instagram di Giuseppe Salamone. Ecco il contenuto del suo post pubblicato il 5 settembre 2024:

In israele ci sono circa 180 mila bambini completamente esposti perché sono esentati dalla vaccinazione in quanto figli degli haredim (ebrei ortodossi fondamentalisti e tradizionalisti). Quindi non mi si venga a dire che lo stato terrorista di israele stia facendo un’operazione umanitaria per salvare i bambini Palestinesi. Anche perché nel frattempo li continua a bombardare, blocca l’ingresso dei medicinali, ha distrutto e continua a distruggere gli impianti della acque e continua a impedire l’arrivo di carburante che serve per alimentare ospedali e presidi medici.

Cercate di finirla per cortesia, perché qui siamo davanti a un governo talmente razzista e criminale che non è possibile assolvere. Se realmente lo stato terrorista di israele volesse “salvare” i bambini Palestinesi, smetterebbe di buttargli bombe in testa o di sparargli volutamente nel cervello. Maledetti loro e chi cerca in tutti i modi di far passare per angelo chi oggi è satana in persona!

Il post non spiega nello specifico in che maniera la campagna vaccinale consenta a Israele di «continuare ad ammazzare i bambini senza correre alcun rischio». Il messaggio rimane inequivocabile ed è bene chiarire chi sono i soggetti attivi in questa operazione.

Il ruolo di OMS e UNICEF

La scelta di attuare una vaccinazione di massa contro la polio arriva dall’OMS e UNICEF, come riportato in una pubblicazione del 16 agosto 2024:

WHO and UNICEF request all parties to the conflict to implement humanitarian pauses in the Gaza Strip for seven days to allow for two rounds of vaccination campaigns to take place. These pauses in fighting would allow children and families to safely reach health facilities and community outreach workers to get to children who cannot access health facilities for polio vaccination. Without the humanitarian pauses, the delivery of the campaign will not be possible.

ONU, OMS e UNICEF avevano richiesto delle pause umanitarie durante il conflitto, poi ottenute, per poter accedere e avviare la vaccinazione dei bambini nella Striscia di Gaza. L’operazione vedeva coinvolto anche il Ministero della Salute palestinese (MoH) in collaborazione con l’OMS e l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA):

During each round of the campaign, the Palestinian Ministry of Health (MoH), in collaboration with the World Health Organization (WHO), the United Nations Children’s Fund (UNICEF), the United Nations Relief and Works Agency for Palestine Refugees (UNRWA) and partners, will provide two drops of novel oral polio vaccine type 2 (nOPV2) to more than 640 000 children under ten years of age.  

L’accordo con Israele

Solo intorno a fine agosto 2024 lo Stato di Israele ha concesso una pausa umanitaria per la campagna vaccinale, come riporta il sito dell’ONU:

UN aid teams have reached a tentative agreement with parties involved in the war in Gaza for humanitarian pauses to allow 640,000 children to be vaccinated amid an outbreak of the virus, the UN World Health Organization (WHO) said on Friday.

È stata infine l’UNRWA ad annunciare il successo dell’operazione:

La sicurezza del vaccino dall’ONU

In una pubblicazione del 27 agosto 2024, l’ONU conferma la sicurezza del vaccino da somministrare ai bambini di Gaza:

The United Nations has upheld the safety of the polio vaccine that will be administered to more than half a million Palestinian children during an inoculation campaign in Gaza.

La foto è stata pubblicata, insieme ad altre, dall’account Twitter/X di UNICEF il 25 agosto 2024. Le etichettature negli scatoloni riportano che a inviare i vaccini sono stati UNICEF e l’ONU.

Gli scatoloni sono presenti nelle foto riportate dai media come Alarabiya News, indicando la loro provenienza (UNICEF):

Workers sort a shipment of polio vaccines provided with support from UNICEF to the Gaza Strip through the Karm Abu Salem crossing, also known as Kerem Shalom, at a depot belonging to Gaza’s health ministry on August 25, 2024. (AFP)

Il ruolo del Ministero della Salute palestinese e dell’UNRWA

Anche Medici Senza Frontiere è intervenuta nella campagna di vaccinazione citando il Ministero della Salute palestinese:

Il Ministero della Salute e le Nazioni Unite hanno avviato la campagna di vaccinazioni antipolio a Gaza. I nostri team forniranno supporto logistico e organizzativo in 5 strutture sanitarie di Deir Al Balah, al centro di Gaza, e di Khan Younis, nella zona meridionale di Gaza.

UNICEF, in un comunicato del 14 settembre 2024, riporta la collaborazione del Ministero della Salute palestinese e dell’UNRWA:

I partner a tutti i livelli riconoscono le sfide operative comuni affrontate durante questi sforzi, tra cui le infrastrutture devastate, le strutture sanitarie alle strade, il numero limitato di operatori sanitari qualificati, i problemi di accesso dovuti all’insicurezza, la scarsità di carburante per i generatori utilizzati per conservare in sicurezza i vaccini e congelare le confezioni di ghiaccio e i continui spostamenti della popolazione. Tuttavia, questi problemi sono stati affrontati in modo tempestivo, con il supporto fondamentale del Ministero della Sanità palestinese e dell’UNRWA, per consentire le attività di vaccinazione programmate.

Sempre l’UNICEF richiede ulteriori pause umanitarie alle parti in causa nel conflitto:

Per ripetere questo ambizioso intervento, raggiungere un numero sufficiente di bambini e fermare con successo l’ulteriore trasmissione del poliovirus, l’OMS, l’UNICEF e l’UNRWA chiedono a tutte le parti in conflitto di impegnarsi in un’altra serie di pause umanitarie, con accesso libero ai bambini nelle aree che necessitano di un coordinamento speciale. In definitiva, abbiamo bisogno di un cessate il fuoco duraturo, perché tutte le famiglie della Striscia di Gaza hanno bisogno di pace per poter iniziare a guarire e ricostruire le loro vite.

Conclusioni

Risulta infondata la teoria che vede Israele intenzionata ad «ammazzare i bambini» palestinesi attraverso la vaccinazione antipolio a Gaza. L’iniziativa non risulta israeliana, ma voluta e coordinata da UNICEF, OMS, UNRWA e sostenuta dalle stesse autorità palestinesi.

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