La Norvegia è il primo Paese al mondo con più auto elettriche che a benzina: come ha fatto e cosa c’entra il petrolio
La Norvegia è il primo Paese al mondo a contare più auto elettriche che a benzina. Ad annunciarlo è la Federazione stradale norvegese (Ofv), sulla base degli ultimi dati sulle immatricolazioni. Delle 2,8 milioni di auto private che circolano nel paese scandinavo, 754.303 sono elettriche, contro le 753.905 alimentate a benzina. I veicoli diesel restano di gran lunga i più numerosi, con poco meno di un milione di unità, ma le proiezioni sembrano indicare che saranno superati dalle auto elettriche entro il 2026. Per quanto riguarda le ibride, infine, si contano circa 350mila veicoli in circolazione.
Il confronto con l’Europa
La Norvegia, che non fa parte dell’Unione europea, si avvia a diventare il primo paese al mondo con una flotta di auto dominata dall’elettrico. Da gennaio ad agosto del 2024, il 94,3% delle nuove immatricolazioni riguardava vetture totalmente elettriche. Dati ben diversi da quanto si registra nei Paesi Ue, dove le vendite stentano a decollare e le nuove immatricolazioni full electric rappresentano appena il 12,5% del totale. Negli Stati Uniti, il dato è ancora più basso e si attesta intorno al 9%,
La ricetta della Norvegia
La crescita esponenziale delle vendite di auto elettriche in Norvegia è il risultato di un attento quadro di incentivi. Il governo di Oslo ha fissato l’obiettivo di arrivare al cento per cento di nuove auto «a zero emissioni» (quindi elettriche o a idrogeno) entro il 2025, vale a dire con dieci anni di anticipo rispetto alla scadenza fissata dall’Unione europea. Per raggiungere questo ambizioso obiettivo, il governo norvegese offre forti incentivi all’acquisto, che passano per esempio dall’esenzione di alcune tasse e dalla possibilità di usufruire di tariffe agevolate per autostrade e parcheggi, soprattutto per i veicoli a uso commerciale.
Il ruolo del petrolio
Queste misure hanno un costo economico non indifferente e vengono coperte grazie agli enormi introiti che la Norvegia incassa dalla vendita di petrolio. Il Paese scandinavo genera gran parte dell’elettricità che consuma da fonti rinnovabili (principalmente centrali idroelettriche), ma è anche un grande produttore ed esportare di petrolio e gas. Nel 2022, all’indomani dell’invasione russa in Ucraina, Oslo è diventato uno dei principali fornitori di combustibili fossili dei paesi europei. L’aumento della produzione di petrolio e gas ha fatto indignare gli ambientalisti, con Greta Thunberg e gli attivisti di Extinction Rebellion che di recente hanno occupato il terminal petrolifero di Kårstø in segno di protesta.
In copertina: Una stazione di ricarica di auto elettriche a Oslo, in Norvegia (Baloncici/Dreamstime)
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