Rasa la testa ai figli con lo stemma della Juve per punire l’ex: «Stai con un romanista»
Un 53enne di Torino divorziato ha rasato la testa ai due figli con lo stemma della Juventus. Per punire l’ex moglie, “colpevole” di essersi fidanzata con un tifoso della A.S. Roma. La storia, raccontata da Repubblica Roma, è finita in un’aula di tribunale. Dove la donna ha ripercorso i fatti, che risalgono al 2021. «Avevano 6 e 8 anni. Gli ha fatto fare lo stemma della Juventus», ha detto la madre a piazzale Clodio. I bambini, che frequentano una scuola romana, non erano felici per il nuovo taglio deciso dal tifoso bianconero: «Andavano a scuola con il con il cappuccio». La versione dell’uomo è differente: secondo lui il taglio lo avevano chiesto proprio i bambini.
Malati o cretini
«Loro dicevano il contrario. Hanno anche avuto problemi a scuola nel corso dell’anno», ha ribattuto la madre. Anzi, il padre stesso avrebbe detto ai figli: «Vi taglio tutti i capelli. Vi raso la testa. Così tutti penseranno che siete malati o cretini». L’uomo è a processo per maltrattamenti. La signora in aula ha esternato i sospetti maturati quando uno dei due figli è tornato a casa con quelle che a lei sembravano delle bruciature: «Non ho mai capito bene cosa fossero ma ad oggi mio figlio ha ancora la cicatrice». Di una cosa è certa: «Ogni volta che andavano da lui (dal padre ndr) succedeva qualcosa», ha detto, sollecitata dalle domande del sostituto procuratore Claudia Alberti. Agli atti anche le padellate in testa al figlio più grande, “colpevole” di essere uscito con la madre e il nuovo compagno.
La figlia
La figlia invece ha detto che non è stato il padre a colpire il figlio un giorno che è tornata a casa. La madre, insospettita, ha trovato poi un bozzo sul naso del fratello. Il padre aveva spinto il bambino facendolo cadere dalla sedia e sbattendo la testa sul tavola. Come ha confermato lui stesso a un’infermiera dell’ospedale Pertini di Roma. «Erano diventati nervosi, tiravano oggetti, gettavano sempre i cuscini per terra», ha detto la madre.
Immagine copertina da: Il Messaggero
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