Totò Schillaci è morto: addio al centravanti delle Notti Magiche di Italia 90

Il campione era affetto da un tumore ed era ricoverato da diversi giorni al Civico di Palermo

Totò Schillaci è morto. L’eroe delle notti magiche di Italia 90 era ricoverato da alcuni giorni al Civico di Palermo per l’aggravarsi di un tumore di cui era affetto da tempo. Quattordici mesi fa l’ex giocatore della Juventus aveva ricevuto una diagnosi di tumore al colon. «Non ho più il retto e lo sfintere. Però tra morire e avere questi problemi, meglio qualche piccolo problema», aveva detto Schillaci, dopo aver affrontato due operazioni. «Poi – aggiunge – a distanza di sei mesi mi hanno trovato una piccola macchiolina sulla cervicale, me l’hanno bruciata una settimana fa con la radioterapia e oggi ho i controlli per sapere se tutto è a posto». Schillaci è stato in cura nella clinica La Maddalena, la stessa in cui è stato arrestato lo scorso 16 gennaio il boss di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro.


Il mondiale del 1990

Schillaci è morto alle 9:55 all’ospedale Civico di Palermo dove era ricoverato per l’aggravarsi di un tumore. Il primo dicembre avrebbe compiuto 60 anni. «La Direzione e il personale sono vicini alla famiglia nel ricordo anche dell’affetto di cui ha sempre goduto il grande campione», scrive la direzione sanitaria dell’azienda ospedaliera. La camera ardente potrebbe essere allestita allo stadio La Barbera di Palermo. Dopo un inizio difficile in serie B con il Messina nel 1988-89 fu capocanniere con Zdenek Zeman in panchina. L’anno dopo lo acquistò la Juventus per sei miliardi di lire. Nella prima stagione con i bianconeri realizzò 15 reti in 30 partite, contribuendo alle vittorie in Coppa Italia e Coppa Uefa. Il commissario tecnico Azeglio Vicini lo convocò per i Mondiali.


I 6 goal e il titolo di capocannoniere

Nella prima partita, da riserva di Andrea Carnevale, entrò in campo e dopo quattro minuti segnò di testa il gol che permise agli azzurri di vincere la partita. Inevitabilmente, Schillaci divenne titolare dell’attacco italiano con Roberto Baggio segnando in tutte le successive gare giocate dagli azzurri. Anche nella semifinale con l’Argentina che costò l’eliminazione agli Azzurri. Poi il lento declino, anche a causa della separazione da Rita Bonaccorso e delle minacce al giocatore avversario Fabio Poli: «Ti faccio sparare». Passò all’Inter per 8,5 miliardi di lire, segnando in due stagioni 11 gol in 30 partite e partecipando al vittorioso cammino nella coppa Uefa dei nerazzurri.

Il Giappone

Quindi il trasferimento in Giappone allo Júbilo Iwata dove diventa il primo calciatore italiano a militare nel campionato nipponico. Nel 1997 vince con la sua squadra la J. League, ma subisce anche un serio infortunio che lo relega definitivamente lontano dai campi di gioco, fino al ritiro ufficializzato nel 1999.

Dopo il calcio la tv

La sua prima esperienza in un reality è nel 2004, a L’Isola dei Famosi, e segna l’inizio della sua carriera televisiva. Recita nel film film Amori bugie e calcetto, insieme ad altri ex calciatori, nel 2008, tre anni più tardi interpreta un boss di mafia in una puntata di Squadra antimafia – Palermo oggi e partecipa a un episodio di Benvenuti a tavola – Nord vs Sud. Nel 2021 è un concorrente del programma televisivo Back to School e nel 2023, in coppia con la moglie Barbara, arriva in semifinale nel reality Pechino Express.

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