Alluvione in Emilia-Romagna, Schlein attacca Meloni: «Il governo fa sciacallaggio». FdI: «Basta scaricabarile»

Le opposizioni chiedono che la premier riferisca in Aula con un question time. La presidente della regione Irene Priolo: «I territori stanno dando anima e sangue»

«Piena vicinanza a comunità e territori nuovamente colpiti dagli eventi alluvionali delle scorse ore. Mentre gli amministratori dell’Emilia-Romagna hanno passato la notte a gestire l’emergenza, organizzare soccorsi e sostenere la popolazione, la destra di governo si è messa subito a fare sciacallaggio politico per fini elettorali», dichiara la segretaria Pd Elly Schlein. «Giorgia Meloni aveva fatto, più di un anno fa, una inutile passerella con gli stivali nel fango a promettere 100% di ristori a famiglie e imprese che non sono mai arrivati. Non hanno messo risorse adeguate». Il governo «prima ancora che ridicolo è indecente». Sono mille, al momento, gli sfollati dell’alluvione in Emilia-Romagna. Scuole chiuse, treni cancellati, interi tratti di autostrada sbarrati al traffico. Una situazione che ricorda il maggio 2023, quando un’altra ondata di maltempo aveva causato morti e devastazione in quelle zone. La memoria è ancora vivida, e – come per ogni tragedia – è facile che dall’emergenza si scada nella polemica politica. «Ormai è un leit-motiv nei momenti di maggiore emergenza», è il commento rassegnato della presidente facente funzioni della regione Irene Priolo. Mentre nel frattempo da Roma, e non solo, governo e opposizione si puntano a vicenda l’indice contro.


Lo scontro tra governo e opposizione

«Siamo in costante contatto con gli operatori sul campo per vigilare sulle infrastrutture e garantire la sicurezza dei cittadini. Il Mit è pronto a fare la sua parte». Con questa nota il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini ha dichiarato su X la vicinanza alle famiglie colpite dall’alluvione. «Nella scorsa alluvione intervenimmo rapidamente anche con fondi importanti», sono invece le parole del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, a margine dell’assemblea di Assocarni. «Contiamo che le risposte siano rapide ed immediate». Nelle parole dei ministri – sottolinea l’opposizione – non compare mai un riferimento alla crisi climatica. A cui, al massimo, ci si riferisce con il termine “maltempo”. «Chiedo che la premier Giorgia Meloni venga in Aula a riferire sul tema legato alla crisi climatica», così è intervenuto in Aula il deputato di Alleanza Verdi-Sinistra Angelo Bonelli. «Decida il governo se con un’informativa o con un question time, che tarda ad essere realizzato da parte della premier».


Poi l’attacco diretto alle parole della presidente del Consiglio, che nell’assemblea di Confindustria di ieri mercoledì 18 settembre ha parlato del green deal. La premier, continua Bonelli, avrebbe sostenuto «che la transizione ecologica è un disastro e che va fermata. Mentre pronunciava quelle parole l’Emilia Romagna andava sott’acqua un’altra volta». Un atteggiamento «irresponsabile» quello dell’esecutivo: «Vorrei chiedere alla premier Meloni se si rimetterà ancora una volta gli stivali di gomma per andare in Emilia Romagna a promettere soldi che non sono mai arrivati. Venga qui in Aula a dirci che cosa vuole fare, non vada da Confindustria a dire che il Green Deal e la transizione ecologica è un disastro. Siete voi un disastro che non guardate ai danni della crisi climatica». Alla richiesta di Angelo Bonelli si sono accodati anche Pd, Azione e Movimento 5 Stelle.

Accuse incrociate sui fondi

A difendere la premier dagli attacchi è Tommaso Foti, capogruppo di FdI alla Camera. «Il governo ha fatto fino in fondo il proprio dovere», ha detto ai microfoni dei telegiornali. «Se qualcuno pensa, e lo dico come metafora, di farci affogare nell’alluvione sappia che abbiamo dati eloquenti che dimostrano come anche i fondi stanziati non abbiano mai avuto un’adeguata corrispondente spesa». A specificare la posizione del Governo ci pensa il senatore azzurro Marco Lisei: «Il governo ha dato ben 94 milioni alla Regione sulle somme urgenze e ne hanno spesi a malapena 49 milioni. E ne ha dati ben 102 milioni sulla sicurezza idrica e ne hanno spesi zero». Dopo poco arriva la risposta indignata del segretario regionale emiliano del Pd Luigi Tosiani: «Come si possono tirare in ballo la Regione Emilia-Romagna e i Comuni quando il Governo ha deciso di gestire la ricostruzione dell’alluvione dello scorso anno direttamente da Roma? Con che faccia si lanciano accuse quando non si è stati in grado di far arrivare a cittadini e imprese nemmeno un euro di rimborsi dopo tante promesse?».

«Basta scaricabarile»

In Emilia-Romagna la capogruppo di Fratelli d’Italia, Marta Evangelisti, ha attaccato la presidenza di centrosinistra della regione. «Quando chiedevamo le casse di espansione la Regione dov’era? Quando sollecitavamo i progetti, cosa ha fatto?», ha attaccato Evangelisti. «Le casse di espansione vanno fatte, cosa che ad oggi è sempre stata rimandata a fronte di ideologie pseudoambientaliste che l’hanno fatta da padrone». Secondo FdI i Piani Speciali di ricostruzione hanno una semplice natura «riparativa, perché servono a ricostruire ma anche a prevedere e fare ciò che l’Emilia-Romagna fino ad oggi non ha voluto prevedere e tantomeno fare. Basta con lo scaricabarile».

La presidente facente funzioni dell’Emilia-Romagna Irene Priolo sostiene, invece, che manutenzione sia stata fatta. «Sono stati fatti tantissimi cantieri. Sto già vedendo delle polemiche e mi dispiace», ha detto. «Lo sciacallaggio per quanto mi riguarda non è ammesso, soprattutto quando ci sono territori che stanno dando l’anima e il sangue attraverso i propri sindaci e amministratori. La polemica non aiuta i cittadini, le istituzioni, dovremmo essere tutti dalla stessa parte. Ma ormai è da un anno e mezzo che va così». E, in questo caso, sulla stessa lunghezza d’onda si trova la sezione romagnola di FdI: «Si agisca nell’interesse dei territori e delle famiglie alluvionate, non in ottica meramente politica ed elettorale». Ma la polemica, per i mancati interventi e per i risarcimenti passati ancora assenti, è destinata a montare.

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