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Caso dossieraggio, il Copasir ascolterà il ministro Crosetto nei prossimi giorni. Guerini: «Ha già dato la sua disponibilità»

19 Settembre 2024 - 21:06 Redazione
L'audizione dopo il caso scoppiato all'interno della guardia di finanza e la Dna. Convocati anche il sottosegretario con delega ai servizi Mantovano e il numero uno dell'Aise Caravelli

Una convocazione che era già stata anticipata, ma ora è arrivata l’ufficialità. Sul caso dei dossieraggi e dei rapporti con l’Aise, il Copasir – Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica – ascolterà il ministro della Difesa Guido Crosetto. A riferirlo è il presidente dell’organismo di controllo Lorenzo Guerini: «Il comitato sta facendo il suo lavoro esamina carte e ha già fatto un primo giro di audizioni. Sulla base delle carte ne faremo un altro nel quale ci sarà anche il ministro Crosetto». Il Copasir vorrà sentire quanto ha da dire il ministro sugli accessi abusivi ai sistemi informatici e le rivelazioni di informazioni riservate per il quale risulta indagato, tra gli altri, l’ex pm della Direzione Nazionale Antimafia Antonio Laudati. Il Comitato nel prossimo giro di audizioni, che entrerà nel vivo entro un mese, convocherà anche il sottosegretario con delega ai servizi Alfredo Mantovano e il numero uno dell’Aise Caravelli.

Il caso Striano e i rapporti con l’Aise

Lo scorso anno, quando è uscito fuori il caso Striano e delle migliaia di accessi alla banca data della Dna, in seguito alla denuncia di Crosetto che riferì di informazioni riservate sul suo conto finite suo giornali, il Comitato non aveva ritenuto di convocare il ministro. Mantovano aveva comunicato all’organismo che l’intelligence non era coinvolta. Ma il verbale di un secondo colloquio tra il ministro e il procuratore di Perugia, Raffaele Cantone (pubblicato dal Fatto Quotidiano a gennaio) aveva convinto il Copasir a tornare sul caso. Crosetto ha infatti riferito a Cantone di avere rapporti «non particolarmente buoni con l’Aise», cui aveva contestato «in più di un’occasione mancate informazioni che avrebbero potuto anche creare problemi alla sicurezza nazionale».

Il ministro della Difesa è pronto a dare la sua versione

«Chiediamo al ministro e alla premier chiarezza sull’intera vicenda. Perché gli apparati di sicurezza non possono essere mantenuti sotto tensione istituzionale, né tantomeno usati per giochi di sponda», ha precisato il senatore e membro del Copasir, Enrico Borghi. Mentre i parlamentari dem della commissione Antimafia hanno sollecitato ieri l’intervento in Aula della premier Meloni per dissipare le ombre. Crosetto, da parte sua, è invece pronto a dare la sua versione. «Sono – ha detto – ben lieto di dire tutto ciò che ho riferito a Cantone al Copasir, ovvero in una sede vincolata al segreto, dove si scoprirà che non c’è, né ci sarà, mai nulla su cui poter fare speculazione politica o inventare contrasti nel Governo, ma solo circostanze serie e circostanziate che ogni cittadino ha il dovere di denunciare», ha concluso.

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