Festival di Parma, ai reporter Stefania Battistini e Simone Traini il primo «Premio Open»: le motivazioni
L’ultimo atto del Festival di Open sarà anche quello più simbolico. Alle 17.00 di domenica 22 settembre, dal palco di Piazza Garibaldi a Parma, la giornalista del Tg1 Stefania Battistini e il suo operatore Simone Traini riceveranno da Enrico Mentana il primo «Premio Open» per le loro attività giornalistiche. I due reporter sono finiti nel mirino di Mosca per un servizio realizzato sul fronte russo-ucraino. «Hanno compiuto un lavoro superbo» nel raccontare un conflitto «quasi mai illuminato nel profondo», si legge nella motivazione del premio.
Il servizio in territorio russo
È circa la metà di agosto quando Stefania Battistini e Simone Traini seguono embedded, cioè al fianco delle truppe, l’avanzata ucraina nella regione russa di Kursk, uno dei fronti più caldi della controffensiva di Kiev. Qui realizzano un servizio, documentando le loro attività al fianco dei soldati di Volodymyr Zelensky, che va in onda sul Tg1. Questo atto risulta particolarmente indigesto al Cremlino, che lo definisce un «attraversamento illegale del confine» in violazione «delle leggi russe e delle regole elementari dell’etica giornalistica. Ma non è tutto: Mosca dichiara che Stefania Battistini e Simone Traini, al pari di altri giornalisti che con loro stavano seguendo le operazioni militari, sono considerati «complici dell’aggressione». I servizi segreti russi dell’Fsb avviano un’inchiesta. Parallelamente, il ministero dell’Interno russo inserisce i due italiani, insieme ad altri cinque reporter, nella lista nera del Cremlino: quella dei ricercati. «Battistini Stefania. Nata il 16 aprile 1977. Ricercata ai sensi del codice penale della Federazione Russa», riferisce l’agenzia di stampa russa Tass citando il database di Mosca. Fatto che suscita le reazioni del governo italiano e dei vertici Rai. Il capo di accusa è tutt’ora ignoto: per l’ingresso illegale in Russia è prevista una pena fino a 5 anni di prigione.
Le motivazioni del «Premio Open»
Il conferimento del «Premio Open» a Stefania Battistini ed Enrico Traini nasce proprio dal loro impegno nel raccontare la guerra in Ucraina. Che, si legge ancora nelle motivazioni, rimane «un conflitto terribile, e quasi mai illuminato nel profondo nonostante l’informazione non stop dei social e dei media». In particolar modo il reportage della controffensiva, un «documento eccezionale» che «ha provocato reazioni scomposte delle autorità di Mosca. Il che conferma la forza del loro operato», continua. «Ma anche senza questi “danni collaterali” il loro lavoro sarebbe stato, ed è, meritevole di riconoscimento, e gratitudine». Stefania Battistini ha ringraziato in anticipo sui social, ricordando il grande onore di ricevere il Premio nella sua città natale.
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