Giulio Regeni, in aula parla Matteo Renzi: «Noi respingemmo la verità di comodo dall’Egitto»
«Quando accade questo delitto efferato noi reagimmo arrivando al richiamo dell’ambasciatore. Io dopo tragica vicenda di Giulio ho incontrato Al Sisi al G20 in Cina nel settembre del 2016. Lo incontrai per esprimere delusione. Agli egiziani dicemmo subito “non accetteremo verità di comodo”: questo è il filo rosso dei mesi successivi alla morte di Regeni. A marzo del 2016 l’Egitto ci diede una verità di comodo che noi respingemmo». Queste le parole dell’ex premier Matteo Renzi, sentito come testimone nel processo legato alla vicenda di Giulio Regeni. A formulare le domande oltre all’aggiunto Sergio Colaiocco anche il procuratore di Roma, Francesco Lo Voi.
Oltre a Renzi anche Minniti in aula
Oggi oltre a Renzi verrà ascoltato anche l’ex ministro dell’Interno Marco Minniti. «È una udienza importante: Renzi e Minniti ci racconteranno quando e come hanno saputo, cosa hanno fatto allora e dopo per avere verità e giustizia per Giulio. Sarebbe bello avere chiarezza da Renzi sulle date anche se è stato detto che se avesse saputo dal 31 gennaio del 2016 avrebbe potuto salvarlo», ha detto Alessandra Ballerini, legale dei genitori di Giulio Regeni, prima dell’udienza del processo a carico quattro 007 egiziani.
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