Medjugorje, il verdetto del Vaticano: sì ai pellegrinaggi ma «per incontrare Dio, non i presunti veggenti»

«Nulla osta» dal dicastero per la Dottrina della Fede al celebre luogo di culto in Bosnia ed Erzegovina. Ma la «soprannaturalità» delle apparizioni non viene riconosciuta

Via libera di Papa Francesco al culto di Medjugorje, ma c’è un avvertimento: ci si mette in viaggio «per avere un incontro con Maria» o «per incontrare Cristo», non certo «per incontrarsi con presunti veggenti». C’era tanta attesa per capire quale fosse la posizione della Dottrina della Fede, e di conseguenza del Pontefice, in merito al celebre luogo delle presunte apparizioni della Madonna in Bosnia ed Erzegovina. Oggi, giovedì 19 settembre, il cardinale Victor Manuel Fernández, prefetto del dicastero per la Dottrina della Fede, si è finalmente pronunciato in proposito. La formula adottata è Nihil Obstat, «nulla osta» ai milioni di fedeli che ogni anno si recano a Medjugorje.


Il documento del Vaticano

Il documento non è un riconoscimento della «soprannaturalità» delle apparizioni, su cui d’altronde il Vaticano – in base alle nuove regole – non si pronuncia più, se non in via del tutto eccezionale e per bocca del Pontefice. Il via libera del dicastero per la Dottrina della Fede, si legge nel testo del cardinale Fernández, «non implica dichiarare come autentici i presunti eventi soprannaturali, ma soltanto evidenziare che in mezzo a questo fenomeno spirituale di Medjugorje lo Spirito Santo agisce fruttuosamente per il bene dei fedeli». E in caso non fosse chiaro, il concetto viene ripetuto anche con parole diverse: «I pellegrinaggi non si fanno per incontrarsi con i presunti veggenti, ma per avere un incontro con Maria, Regina della Pace, per incontrare Cristo».


«Nulla osta»

Nel documento firmato dal prefetto della Dottrina della Fede, il Vaticano si ripropone di «concludere una lunga e complessa storia attorno ai fenomeni spirituali di Medjugorje», su cui coesistono «opinioni divergenti di Vescovi, teologi, commissioni e analisti». È da 43 anni che i fedeli attendevano il verdetto della Santa Sede. Avere concesso il «nulla osta» significa che non sono state evidenziate falsificazioni o mitomanie. In altri casi, uno su tutti Trevignano, la bocciatura del Vaticano era stata netta e si era chiaramente parlato di «non soprannaturalità» del fenomeno, con il conseguente divieto per i fedeli di continuare a seguire le manifestazioni.

Il monito ai vescovi

Su Medjugorje, invece, il documento del Vaticano si limita a chiedere ai fedeli di non fare pellegrinaggi con il solo scopo di incontrare i veggenti. Si tratta di una visione meno severa rispetto a quanto contenuto nel report della Commissione Ruini, che evidenziava «un rapporto per alcuni aspetti ambiguo con il denaro» nella località bosniaca. Per i vescovi resta dunque l’invito ad «apprezzare il valore pastorale e a promuovere pure la diffusione di questa proposta spirituale», ferma restando però «la potestà di ogni Vescovo diocesano di decidere al riguardo». Perché i «frutti positivi» del culto a Medjugorje esistono, ma questo – conclude il Vaticano – non impedisce «che possano esserci dei gruppi o delle persone che, utilizzando inadeguatamente questo fenomeno spirituale, agiscano in un modo sbagliato».

In copertina: Una statua della Madonna a Medjugorje, in Bosnia ed Erzegovina (EPA/Fehim Demir)

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