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Dire «trombamico» non è un’offesa. La sentenza che respinge la querela della magistrata Simona Merra, dopo il “baciapiedi” con il legale coinvolto nella strage di Corato

19 Settembre 2024 - 17:40 Redazione
Dire «trombamico» non è un’offesa La sentenza
Dire «trombamico» non è un’offesa La sentenza
«La pm e l'avvocato erano trombamici», aveva denunciato l'avvocato Sesta commentando la foto del baciapiedi che valse alla pm una censura del Csm. Il giudice lo ha assolto: «Il fatto non sussiste»

Dire a qualcuno «trombamico» non è reato. Lo stabilisce una sentenza del 16 settembre del giudice di pace di Lecce, Valter Vavalle, che ha assolto l’avvocato barese Leonardo Sesta dall’accusa di diffamazione «perché il fatto non sussiste». Sesta aveva rivolto l’epiteto all’ex sostituto procuratore di Trani Simona Merra durante una presentazione di un libro nel marzo 2018. La magistrata l’aveva querelato.

La foto-scandalo

Sesta era intervenuto a un incontro a Bisceglie (Bat) dicendo: «La Pm non doveva essere destinataria solo di una censura bensì doveva essere buttata fuori dalla Magistratura perché lei e l’avvocato erano trombamici». Il riferimento era al provvedimento di censura del Csm nei confronti della magistrata per la famosa foto del “baciapiede” con l’avvocato Leonardo De Cesare. Lo scandalo era scoppiato perché la magistrata faceva parte del pool che stava indagando sulla strage dei treni avvenuta sulla tratta Corato-Andria. De Cesare era il legale di uno degli indagati nel procedimento.

Dire «trombamico» non è un’offesa La sentenza
La foto del “baciapiede” che valse una censura del Csm alla magistrata Merra

La querela

Merra, come scrive il Corriere, aveva quindi querelato Sesta per diffamazione. Il giudice di pace Vavalle ha però assolto l’avvocato barese: «Sebbene si tratti di una parola che allude alla sussistenza di un profilo sessuale, non può trascurare che anche la componente amicale del rapporto ha una sua valenza non meno importante. Si tratta pur sempre di un rapporto di amicizia a cui si aggiunge anche la componente sessuale. Tale tipologia di rapporto è privo di disvalore etico o morale», si legge nella sentenza. Le spese processuali saranno compensate tra le parti.

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