Il campione di Judo Nemanja Maidov non è stato sospeso per aver fatto il segno della croce

La Commissione disciplinare lo aveva scagionato dall’accusa sul segno della croce, sanzionandolo per altri motivi

Circola la notizia che lo judoka Nemanja Maidov sia stato sospeso per 5 mesi per essersi fatto il segno della croce durante le recenti Olimpiadi 2024 di Parigi. Una decisione, da parte della Federazione, che viene ampiamente contestata a seguito di un post Instagram dell’atleta che racconta la sua versione dei fatti. La decisione della Commissione disciplinare è pubblica e presente sul sito della Federazione, dove viene raccontata tutt’altra storia.

Per chi ha fretta

  • Nemanja Maidov non è stato accusato solo per aver fatto il segno della croce.
  • Risultava accusato anche per altri comportamenti scorretti che violano il codice etico e le regole stesse della Federazione.
  • Risultano dei precedenti da parte di Maidov, che avrebbero pesato sulla decisione.
  • Il segno della croce, secondo la Commissione, non era sanzionabile.

Analisi

La notizia fuorviante viene veicolata citando alcune fonti della disinformazione russa, come Readovka:

La Federazione internazionale di judo ha sospeso per 5 mesi un atleta serbo per essersi fatto il segno della croce alle Olimpiadi estive. Anche se i Giochi Olimpici di Parigi sono finiti, non smettono mai di stupire: un judoka serbo è stato squalificato per 5 mesi per essersi fatto il segno della croce prima di salire sul tatami. La giustificazione di questa decisione era che l’atleta avrebbe violato il “codice religioso”. All’atleta Nemanja Maidov è vietato partecipare a tutti i tornei, ritiri e sessioni di allenamento. Mi dispiace che uno sport così bello e difficile come il judo sia caduto a causa di queste cose. Il Signore mi ha regalato una carriera meravigliosa, sette medaglie ai Campionati Europei, tre medaglie ai Campionati del Mondo, ha commentato l’atleta sui suoi social network.

Readovka

Viene condiviso anche un video dove lo judoka si fa il segno della croce:

Il testo attribuito allo judoka proviene da un suo post Instagram del 15 settembre 2024:

Le accuse contro lo judoka

Sul sito della Federazione è presente un comunicato ufficiale, pubblicato il 18 settembre 2024, dove vengono smentite le notizie riguardo la sospensione, partendo però dalle accuse rivolte all’atleta prima della decisione finale:

More specifically, he was charged for, “Having shown a clear religious sign when entering the field of play and having refused to bow to his opponent at the end of the contest,” which is a violation of the IJF Code of Ethics, version 27 February 2023, Article 3 (https://www.ijf.org/ijf/documents/3) and for “Having removed your judogi in the field of play” which is a violation of the IJF Sport and Organisation Rules (SOR) Article 8.6. (sor.ijf.org).

In pratica, era stato accusato per aver mostrato un segno religioso all’interno del campo da gioco e di essersi rifiutato di inchinarsi davanti al suo avversario alla fine del combattimento, due violazioni presenti nell’articolo 3 codice etico della Federazione. Ecco la parte riguardante i segni religiosi:

Do not show any object, sign or religious gesture or movement of any ostentatious form before, during or after the fight or during the formal ceremonies.

Infine, è stato accusato per essersi tolto la divisa da judoka all’interno del campo da gioco, violando l’articolo 8.6 dell’IJF Sport and Organisation Rules (SOR).

Nel comunicato, la Federazione riporta delle precedenti violazioni da parte dello judoka (), il quale era stato avvisato delle regole violate senza ricevere da parte sua alcuna contestazione. Pertanto, la Federazione ritiene che Nemanja Maidov era “stato avvisato” («In case of any future breach and clear violation of the Sport Organisation Rules or IJF Code of Ethics, the IJF will call for a disciplinary session») ed doveva essere a conoscenza dei regolamenti.

Il vero motivo della sospensione

Sul sito della Federazione sono presenti tutti i procedimenti disciplinari, caso per caso, consultabili pubblicamente. Quello dello judoka Nemanja Maidov è il caso 2024-05, datato 31 agosto 2024 e precedente al post social, dove viene riportata anche la sua “memoria difensiva” (pagina 3).

Secondo il documento, e considerata la “memoria difensiva”, Nemanja Maidov ha ammesso le sue colpe a parte le accuse rivolte al segno della croce. Su quest’ultima, a pagina 6, la Commissione ha ritenuto che il segno della croce non fosse da ritenere “offensivo” e realizzato al di fuori del campo da gioco, escludendolo di fatto dalle accuse:

The défendant also explained that the sign of the cross was not intended to offend or provoke, but for his own sake, as it gave him strength and confidence. The Commission considered that the sign of the cross was relatively discreet, was not intended to offend, and was made in the mixed zone, close to the entry into the field of play

Restano però le restanti accuse, ammesse dallo stesso judoka. Inoltre, vengono citati i precedenti che aggravano la sua situazione.

Conclusioni

Contrariamente a quanto dichiarato sui social, lo judoka Nemanja Maidov non è stato sospeso per 5 mesi a causa di un segno della croce effettuato durante le Olimpiadi 2024 di Parigi. In realtà, la Commissione disciplinare ha escluso l’accusa sul segno religioso, sanzionando però le altre violazioni contestate e considerando i suoi precedenti.

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