Il Giappone, le foto incinta e l’ossitocina: perché la procura chiede l’arresto di Chiara Petrolini
La vacanza in Giappone dopo il primo parto. Le fotografie raccolte in un dossier che confermerebbero la magrezza della ragazza mentre era incinta. E il sospetto dell’ossitocina utilizzata per indurre la nascita. Mentre arrivano conferme sull’aria nei polmoni del neonato del 7 agosto: quando Chiara Petrolini l’ha sepolto nel giardino del villino bifamiliare di via Baietta a Vignale di Traversetolo in provincia di Parma era ancora vivo. Per la 22enne la procura ha chiesto di nuovo l’arresto, dopo quello negato dal giudice delle indagini preliminari ad agosto. E sono a caccia di chi potrebbe averla aiutata durante la gestazione. Mentre ieri il Tg1 ha dato la parola a una donna del paese, ritratta a volto coperto. La quale sostiene che la madre del fidanzato Sonia Canrossi sapesse tutto.
La gravidanza e le foto
La mamma di Emanuele ha smentito e promesso querele. E d’altro canto le foto recuperate dai carabinieri e confluite in un dossier a disposizione della procura dicono esattamente questo. Risalgono alla settimana precedente il secondo parto. E oggettivamente, anche a ventre scoperto, non ci sono segni della gravidanza. Collimano con le testimonianze convergenti ma provenienti da fonti differenti secondo cui la ragazza anche un mese prima del parto appariva magra. E quindi non lasciava intuire di essere incinta. Il Messaggero racconta che però i carabinieri vogliono capire se la studentessa di Giurisprudenza abbia in qualche modo indotto il parto. Nel bagno dove ha partorito e nella sua camera hanno trovato tracce di sangue con il Luminol. E pensano che proprio a causa della partenza programmata per due giorni dopo in direzone New York abbia fatto ricorso a un farmaco specifico: l’ossitocina.
L’ossitocina
L’ossitocina, al pari di altri ormoni, durante il travaglio stimola la contrazione dell’utero. Successivamente favorisce l’avvio dell’allattamento. Ma se somministrata in maniera errata può provocare danni alla madre e al bambino. L’uso è consigliato anche quando la gravidanza potrebbe mettere in pericolo entrambi. Per questo adesso si indaga per sapere se qualcuno glielo ha fornito e iniettato. Infine, c’è la vacanza in Giappone. Chiara Petrolini è partita in un periodo coincidente con i giorni successivi al primo parto. Esattamente come ha fatto l’anno dopo con New York. E adesso gli inquirenti vogliono capire se c’è una relazione tra i parti e i viaggi.
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