Il graffio sulla fronte, la fede sparita e la gravidanza: l’esposto di Sangiuliano contro Maria Rosaria Boccia
C’è la lite tra il 16 e il 17 luglio, costata al ministro il graffio sulla fronte su cui si è tanto malignato. E le chat in cui lei ammette: «Mi hai fatto diventare una iena». Ma anche la scomparsa della fede dal dito del ministro. E una presunta gravidanza insieme a un patto di riservatezza mai firmato. Nell’esposto di Gennaro Sangiuliano nei confronti di Maria Rosaria Boccia in cui si ipotizzano i reati di tentata estorsione e violazione della privacy ci sono molti retroscena sulla «relazione affettiva» tra i due. Ma anche la risposta a molte domande che circolavano. Oltre alle foto che l’ex direttore del Tg2 si è scattato davanti allo specchio del bagno. Come una vittima di abusi. Dopo che l’influencer e imprenditrice, secondo l’ex esponente del governo Meloni, gli aveva graffiato la fronte nel corso di un litigio.
La non-consigliera Grandi Eventi
Ma il piatto forte della denuncia, di cui parla oggi La Verità, è quella che riguarda la nomina a consigliera Grandi Eventi. Che secondo l’esposto dell’avvocato Silverio Sica è la causa scatenante della guerra di Boccia. Insieme alle fake news che Boccia avrebbe lanciato sui social per metterlo alle strette. E ricattarlo. La ricostruzione parte dal 26 agosto. È il giorno in cui la non-consigliera annuncia di essere stata nominata. Secondo Sangiuliano il ministro aveva chiesto ai suoi collaboratori di annunciarle che il contratto era saltato. Per «potenziali conflitti d’interesse», visto che Boccia era titolare di una società di pubbliche relazioni, la Cult Communication srl. Anche se in uno dei due curriculum inviata a via del Collegio Romano aveva dichiarato di averla chiusa. Ci sarebbe prova della comunicazione ricevuta da Boccia.
La nomina e la relazione affettiva
Soltanto dopo aver saputo della mancata nomina, è la ricostruzione dei legali di Sangiuliano, Boccia avrebbe annunciato che era stata nominata. E lo avrebbe fatto, è sempre la tesi dell’esposto, allo scopo di ricattare l’ex ministro. Che a quel punto avrebbe dovuto scegliere tra mantenere la decisione e rischiare il posto oppure nominarla e continuare facendo finta di nulla. Poi ci sono le chat. Che l’ex ministro ha consegnato ai magistrati. E che, c’è da scommetterci, diventeranno il piatto forte della ricostruzione dell’evento. Perché tra queste ci sono le accuse di Boccia e le repliche di Sangiuliano: «Ho fatto (per te, ndr) delle cose che non avrei mai fatto». Così come la spiegazione del vistoso cerotto e della cicatrice che Sangiuliano ha sfoggiato per qualche tempo. Sul web si era malignato sulla possibilità che gliele avesse fatte la moglie Federica Corsini.
Le unghie, lo sfregio, il cerotto
Invece è stata proprio Boccia. Il tutto è accaduto nella notte tra il 16 e il 17 luglio in conseguenza di una lite. «Sfregiato […]. Se non fossi stata tu avrei picchiato durissimo», scrive lui. E lei replica: «Mi hai letteralmente mandato fuori di testa […]. Mi hai portato a un punto imbarazzante. Mi hai fatto diventare una iena». La risposta di Sangiuliano: «Comunque ho sbagliato io». Sempre secondo l’esposto Boccia pretendeva di controllare il cellulare del membro del governo. Minacciando, in caso di diniego, di infettarglielo con un trojan. E poi c’è l’anello nuziale. Per giorni, mentre lo scandalo era sulla bocca di tutti, si segnalavano gli scatti in cui l’ex ministro non mostrava la fede. Si pensava al fallimento del suo matrimonio. In realtà, scrive Sangiuliano, era stata la Boccia a sottrargliela.
La gravidanza e il patto di riservatezza
Quando in agosto la storia tra i due è già finita Maria Rosaria Boccia chiede a Sangiuliano di firmare un patto di riservatezza. Secondo gli accordi lui non avrebbe più dovuto cercarla e lei in cambio non avrebbe mai rivelato la loro relazione. Quando l’ex ministro si rifiuta di firmarlo, arriva la storia della presunta gravidanza. Che comincia con il messaggio di Sangiuliano: «Sei incinta?». Lei non risponde. Però assicura di essere anche «disposta ad andare all’estero». Poi gli chiede di nuovo di firmare il documento. Lui le dice di no ma le assicura che, appunto, non la cercherà più. E lei torna a riferirsi proprio alla gravidanza: «Te l’avrei detto oggi, anche stasera. Ma non posso». La storia continua il 2 agosto. Sangiuliano scrive: «Sono arrivato al punto di non farmi problemi se tu fossi incinta di me. Anzi, sarei felicissimo».
«Nel rispetto di tuo figlio»
E una settimana dopo lei risponde: «Sarai libero di viverti questa esperienza come vorrai, nel rispetto di tuo figlio». La stessa cosa che l’imprenditrice di Pompei aveva detto a un assessore campano con cui aveva una relazione. Ma alla fine Boccia non è incinta. Mentre il ministro finisce per dare le dimissioni dopo l’intervista al Tg1 in cui ammette la relazione. Poi arriva l’esposto. E ora saranno i magistrati a decidere.
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