Giovanni Toti, patteggiamento con sorpresa: «Una tangente da 90 mila euro dall’industriale»

Una nuova accusa per il governatore. E la pena concordata con la procura potrebbe aumentare

Il patteggiamento di Giovanni Toti potrebbe riservare una sorpresa. L’ex presidente della Regione Liguria ha deciso di accordarsi con la procura, riconoscendo così implicitamente i suoi reati. Così come l’imprenditore Spinelli. Ma mentre si attende il pronunciamento del Gip, è in arrivo una nuova contestazione. Che riguarda una tangente di 90 mila euro che avrebbe ricevuto dall’imprenditore nautico Alberto Amico, presidente di Amico&Co e indagato per corruzione. E a questo punto la pena concordata di due anni e un mese – trasformati in 1500 ore di servizi sociali – potrebbe aumentare. La vicenda parte dai contatti tra Amico e Matteo Cozzani, capo di gabinetto di Toti. Servivano a realizzare e gestire un grande bacino. Amico dice che sono sei anni che attende l’autorizzazione. E Cozzani lo rassicura.


Tre settimane dopo la Guardia di Finanza comincia a registrare i primi finanziamenti di Amico alla lista Toti. Subito dopo l’uscita di un articolo su Bizjournal che annunciava la concessione di alcuni capannoni. Alla fine i soldi arrivano a 90 mila euro. Ma nell’indagine c’è anche un project financing da 20 milioni di euro proprio per la costruzione del bacino. A giugno, mentre l’indagine finiva sui giornali, lo stesso Amico ha depositato all’Autorità portuale di Genova un’istanza di concessione per Ente Bacini. Che poche settimane prima aveva chiesto la proroga del suo affidamento fino al 2029.


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