Mario Balotelli vuole tornare in Serie A: «Dal 2019 vado dallo psicologo, mi ha cambiato molto»

Da due mesi il 34enne si allena da solo con un preparatore atletico per rimanere in forma e conquistarsi una nuova maglia in Italia

«Mi sentivo solo, triste, demotivato, non protetto. In quel momento ho avuto però la fortuna di avere la famiglia vicina e affidarmi a un percorso psicologico: sono a un livello avanzato di questo percorso, mi ha cambiato tanto». Mario Balotelli, in una lunga intervista a DAZN, ha parlato della sua voglia di tornare a giocare. Ma solo in Serie A: «Di offerte dall’estero ne ho avute tante, aspetto l’Italia. Non credo ci siano tante squadre dove non starei bene». Ad esempio, «mi piacerebbe giocare con Dybala, avrei detto Osimhen ma è andato in Turchia». E ora che da due mesi si allena da solo quotidianamente, per rimanere in forma pur essendo senza squadra, ha raccontato della sua esperienza del 2019 al Marsiglia. Un avvio promettente, poi il buio. «Ora ho consapevolezza di me stesso, di quello che ho dentro. Così posso controllarmi in ogni momento», dice orgoglioso a 34 anni, «consiglio gli psicologi a tutti i ragazzi, ho il rimpianto di non aver iniziato prima. Io adesso mi conosco, posso dirlo: è un’arma fortissima». Balotelli ricorda anche come nacquero i problemi di salute mentale.


Salute mentale

«Prima di Marsiglia ho avuto un’offerta allucinante, sproporzionata, dalla Cina. Lo dissi a Mancini, che all’epoca era allenatore della nazionale: mi spiegò che, se fossi andato a giocare così lontano, non avrebbe potuto convocarmi. Mi disse di restare in Europa e andai così a Marsiglia, dove feci otto gol in pochi mesi», racconta il calciatore, «non potevano comprarmi e da lì sono rimasto senza squadra. Sono stato male da lì, un accenno di depressione l’ho avuta: ho iniziato una serie di scelte sbagliate, ho deciso di venire a Brescia per amore ma ho sbagliato, affetti e lavoro non vanno associati». Ma non aveva la forza mentale che ha oggi, e senza squadra non si era allenato come sta facendo ora: «Ho dovuto combattere tra me e me per continuare a giocare e non cedere alla tentazione di ritirarmi». Poi ha dovuto affrontare un infortunio importante, al ritorno la squadra era senza stipendi. Così ora vuole ricominciare a giocare sul serio, in Serie A, potendo fare affidamento anche sul suo nuovo equilibrio.


Foto di copertina: EPA/JEAN-CHRISTOPHE BOTT

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