Processo Open Arms, le parti civili chiedono un milione di euro di risarcimento danni a Salvini

Per la prima volta dall’inizio del caso in tribunale, è stato presente anche uno dei migranti che era presente sull’imbarcazione

Gli avvocati della parte civile chiedono un milione di euro di risarcimento danni nei confronti dei propri assistiti, sia singoli naufraghi sia associazioni e organizzazioni non governative, nel processo Open Arms, iniziato tre anni fa contro Matteo Salvini. Il vicepremier è imputato per sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio. Sul fronte penale, il pm ha chiesto sei anni di carcere. Ora il processo riprenderà il 18 ottobre con l’arringa della difesa del leader della Lega che cinque anni fa ha impedito lo sbarco di 147 persone migranti. E, a seguire, se ne terrà un’altra per le repliche affinché poi i giudici si riuniscano in camera di consiglio. Nell’udienza di oggi, tenutasi nell’aula bunker del Pagliarelli a Palermo, era presente per la prima volta anche uno dei migranti coinvolti. Si tratta di Musa, minorenne all’epoca dei fatti, che si è presentato con il suo avvocato Serena Romano. «Preferisce non dire nulla», ha dichiarato il legale.


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