Von der Leyen porta a Kiev 35 miliardi di prestiti. Tajani dopo il voto Ue: «Al fianco dell’Ucraina, ma no ai lanci di missili in Russia» – Il video

Il pressing di Zelensky sulla leader Ue: «I fondi non siano bloccati, ci servono per gli sforzi al fronte»

La Commissione europea fornirà all’Ucraina un prestito di 35 miliardi di euro. Lo ha annunciato Ursula von der Leyen, in visita per l’ottava volta a Kiev dall’inizio della guerra. «Gli implacabili attacchi russi rendono necessario il continuo sostegno dell’Ue all’Ucraina», ha detto la presidente dell’esecutivo Ue, precisando che il nuovo contributo fa parte del recente impegno collettivo sottoscritto dal G7. Al suo arrivo a Kiev, Von der Leyen si è recata al muro della Memoria e ha depositato un mazzo di fiori in omaggio alle vittime della guerra. «A breve inizia la stagione che richiede riscaldamento e la Russia continua a prendere di mira le infrastrutture energetiche», scrive von der Leyen su X. «Vengo qui per discutere del sostegno dell’Europa. Dalla preparazione invernale alla difesa, all’adesione e ai progressi sui prestiti del G7», ha detto stamattina prima di incontrare Volodymyr Zelensky:


L’appello di Zelensky sui fondi militari Ue

A proposito degli attacchi di Mosca contro le infrastrutture energetiche ucraine, la presidente della Commissione aggiunge: «La Russia ha messo in campo un vergognoso tentativo di far passare l’inverno ucraino al buio. Sono qui per dire agli ucraini che l’Ue vi aiuterà nella sfida energetica, per mantenere la luce accesa, per mantenere la popolazione al caldo, per far sì che la vostra economia cresca». A risponderle è lo stesso Zelensky, al fianco di von der Leyen in conferenza stampa: «È fondamentale che noi possiamo usare il Fondo Europeo per la Pace e il Fondo per l’Ucraina per sostenere le nostre forze armate, questi fondi non devono essere bloccati perché questo avrebbe un impatto sulla nostra capacità di sostenere i nostri militari al fronte», ha detto il presidente ucraino.


Tajani torna sulla risoluzione Ue

Nel frattempo, continua a far discutere la risoluzione approvata dal Parlamento europeo – senza il consenso dei partiti italiani – che chiede agli Stati Ue di di permettere a Kiev di colpire sul territorio russo. A tornare sulla questione è il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che sembra intenzionato a tenere la barra dritta e non cedere al pressing di Bruxelles. «Ognuno è libero di trattare con l’Ucraina l’utilizzo delle armi che invia», ha sottolineato il vicepremier a Radio 24. «Non c’è nessuna decisione a livello europeo di obbligare i Paesi dell’Unione a liberare l’utilizzo delle armi sul territorio russo. Ogni Paese decide per sé». E a proposito della posizione del governo, chiarisce: «Noi vogliamo aiutare Ucraina dal punto di vista militare, finanziario, politico, del sostegno anche infrastrutturale. Ma questo non significa che siamo in guerra con la Russia. Noi difendiamo l’indipendenza dell’Ucraina che è cosa diversa da essere in conflitto con Mosca».

Video di copertina: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

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