Lunedì inizia il processo per il femminicidio di Giulia Cecchettin: il Comune di Vigonovo si costituisce parte civile
Anche il Comune di Vigonovo, residenza della famiglia Cecchettin, si costituirà parte civile nel processo che vede sul banco degli imputati Filippo Turetta. La stessa decisione è stata presa nei giorni scorsi dal Comune di Fossò che, stando a quanto emerso dalle indagini, sarebbe il luogo dove Giulia Cecchettin è stata uccisa. La decisione dei due comuni è stata presa alla luce del danno d’immagine potenzialmente arrecato dalla vicenda giudiziaria. Turetta, l’ex fidanzato della giovane accusato di omicidio volontario aggravato da premeditazione, crudeltà, efferatezza, sequestro e occultamento di cadavere oltre che di stalking, rischia l’ergastolo. Il processo inizierà lunedì 23 settembre, nella Corte d’assise di Venezia.
Comune di Vigonovo: «Possibile danno d’immagine»
«Il Comune di Vigonovo ha già deliberato e incaricato un legale che sta lavorando a questo fascicolo, per la prospettiva della costituzione in giudizio da parte dell’Ente», ha dichiarato oggi Luca Martello, sindaco di Vigonovo, in vista della prima udienza di fronte ai giudici della Corte d’assise di Venezia. A costituirsi parte civile sarà anche l’Associazione Penelope, che in questi mesi ha sostenuto la famiglia Cecchettin.
Il rischio ergastolo per Filippo Turetta
Il presidente della Corte d’assise di Venezia, Stefano Manduzio, ha deciso che dei venti posti dell’aula dedicati al pubblico, la metà sarà riservata ai cittadini e la restante parte ai giornalisti. Mentre 18 seggi rimarranno per le parti processuali. Non dovrebbe essere presente Filippo Turetta, che vuole limitare la propria esposizione mediatica. La difesa di Turetta – riporta Venezia Today – ha già reso noto che non chiederà la perizia psichiatrica per il giovane, che potrebbe essere tuttavia disposta comunque dalla Corte. Pur avendo scelto di saltare l’udienza preliminare, Turetta rischia l’ergastolo.
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