Roma, chirurgo sbaglia il lifting al seno: condannato. Operava in una struttura non in regola

Ha causato alla paziente una complicazione. Il giudice ha disposto per lui un anno di reclusione per lesioni colpose

Operava in una struttura non in regola e al posto di una «mastopessi» alla sua paziente aveva fatto una «mastoplastica additiva». In più aveva provocato un «copioso sanguinamento» alla donna e non contento ne aveva disposto le “dimissioni”. Per questo Carlo Bravi, medico di 73 anni, è stato condannato dal Tribunale monocratico di Roma per lesioni colpose a un anno di reclusione. La pena è sospesa in quanto subordinata al pagamento di una provvisionale di 5mila euro alla vittima. Quest’ultima, Pamela Maggi, per rimediare al danno ha dovuto sottoporsi ad altre quattro operazioni. «Sono piena zeppa di cicatrici
e il mio seno non è più armonioso come prima», ha spiegato la donna al Messaggero. Il pubblico ministero Eleonora Fini aveva chiesto nell’udienza del 30 maggio scorso due anni di reclusione.


Il caso

La vittima dopo una gravidanza aveva deciso di fare un lifting del seno e si era rivolta al dottor Bravi. Il medico l’aveva operata il 21 novembre del 2017 in una struttura in via Nazionale, che non aveva «i requisiti dal punto di vista chirurgico e anestesiologico». Dalle indagini e dalla relazione medico-legale di Luigi Cipolloni e Francesca Grippaudo è uscito fuori che il medico «eseguiva sulla paziente un intervento di mastoplastica additiva, anziché il corretto intervento di mastopessi, inserendo le protesi mammarie, non rispettando in tal senso le previste linee guida per tali situazioni cliniche». A causa dell’intervento Maggi subiva una «complicanza emorragica» e per questo veniva ricoverata al Policlinico Umberto I e sottoposta quindi a trasfusioni. La 38enne lancia anche un appello: «Ho rischiato di non poterlo raccontare. Per questo invito le ragazze a non andare allo sbaraglio quando decidono di sottoporsi a un intervento di chirurgia plastica. Desidero invitare le donne a non essere incoscienti e a prendere informazioni sui centri medici e gli specialisti ai quali si rivolgono».


«Non mi ha sottoposto ad analisi, mi ha detto “Fidati”»

Maggi racconta anche le tappe dell’intera vicenda e avvisa su cosa debba allarmare chiunque si rivolga a un medico per interventi del genere: «Intanto nella visita pre-operatoria non mi ha chiesto né sottoposto ad analisi. Mi ha solo detto: “Ti devi fidare”. Quando sono arrivata nel suo studio in via Nazionale, il giorno prefissato per l’intervento, mi sono accorta che la sala operatoria era stata allestita dentro un ambulatorio e che non era nemmeno nelle condizioni di essere asettico, visto che era acceso uno scaldino». E spiega: «Mi ha detto che l’operazione sarebbe durata al massimo 40 minuti, invece è durata 8 ore». Incredibile anche ciò che è avvenuto dopo l’operazione: «Mi ha portato a casa in braccio, insieme a mio marito. Diceva che non gli era mai capitato una cosa del genere». Maggi ha scelto il medico «perché costava di meno» quando «normalmente un intervento di mastoplastica costa 8.000 euro, lui me lo aveva fatto pagare 3.500 euro», sottolinea la donna.

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