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Ucraina, Zelensky prepara il «piano per la vittoria» da presentare a Biden: «Chiederà garanzie di lungo termine agli Usa»

21 Settembre 2024 - 17:59 Filippo di Chio
volodymyr zelensky joe biden ucraina russia onu
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Il leader di Kiev vola a New York per l'Onu. Incontrerà forse per l'ultima volta iil presidente democratico. Ecco cosa gli chiederà

Garanzie di sicurezza vincolanti per l’Ucraina: sarà questa la richiesta chiave che Volodymyr Zelensky presenterà nei prossimi giorni al presidente americano Joe Biden. Il presidente ucraino, che si accinge a volare verso New York per la 79esima Assemblea generale dell’Onu, vuole certezze che qualunque patto stretto oggi con la Casa Bianca rimanga in piedi all’indomani dell’Election Day americano del 5 novembre. A prescindere da chi – tra Donald Trump e Kamala Harris – entrerà nello Studio Ovale. L’incontro tra i due presidenti sarà anche occasione, per Zelensky, di presentare il “piano di vittoria”: le mosse militari e politiche con cui il leader di Kiev spera di poter porre fine al conflitto con la Russia.

Quattro punti per costringere Mosca a trattare

Rafforzare la posizione delle forze armate ucraine, in particolare quella porzione ancora impegnata nella controffensiva nella regione russa di Kursk. E – questa la speranza di Kiev – convincere Mosca a sedersi al tavolo delle trattative, cosa che Zelensky ha dichiarato di essere pronto a fare. Il presidente ucraino, in una conferenza stampa dalla capitale ucraina, ha rivelato che nei prossimi colloqui con Biden presenterà un “piano di vittoria”, articolato in quattro fasi. In primo luogo è fondamentale, secondo Zelensky, l’ottenimento di ulteriori garanzie di sicurezza. Non basterebbero, dunque, i recenti impegni a lungo termine presi da Washington nei confronti di Kiev. L’obiettivo, secondo quanto rivela il Financial Times, è ricevere sicurezze per quanto riguarda la difesa reciproca, un vantaggio che l’adesione alla Nato garantirebbe.

Il futuro della guerra per l’Ucraina

La seconda richiesta, non specificata, riguarderebbe l’operazione nella regione di Kursk, che sta riuscendo nell’intento di deviare le forse russe dal confine ucraino. È probabile, poi, che Zelensky domandi armi avanzate “specifiche” da utilizzare per attacchi in profondità. Non è ancora noto quali. Da ultimo, Zelensky dovrebbe insistere sullo sviluppo congiunto – insieme ai suoi alleati – dell’economia ucraina, che due anni di guerra hanno ormai messo in ginocchio. «Oggi ci aiutate nell’attuazione di questo piano e in futuro l’Ucraina vi farà risparmiare molte delle vostre risorse», è la promessa di Zelensky. Che – ha aggiunto – pensa di attuare il “piano di vittoria” entro la fine di dicembre: «Può contribuire a rendere più produttivi i futuri incontri diplomatici con la Russia». Essere sul piede avanzante dovrebbe dare un vantaggio strategico a Kiev nei potenziali negoziati.

I dubbi sulla corsa per la Casa Bianca

L’incontro con Joe Biden sarà uno degli ultimi, forse l’ultimo, tra l’attuale presidente americano e Zelensky. «È l’opportunità per Biden di passare alla storia come il presidente che ha assicurato l’indipendenza dell’Ucraina», ha affermato il capo di stato ucraino. Ma il timore di non riuscire a raggiungere gli obiettivi prefissati entro la fine del mandato di Biden è ben presente. Anche perché l’obiettivo di Zelensky è evitare una pace in stile Minsk, in cui il conflitto verrebbe di fatto congelato, perché significherebbe essere esposti a un elevato rischio di nuova invasione da parte delle truppe del Cremlino. «Vogliamo una pace giusta e stabile», ha spiegato Zelensky.

Girandola di incontri

Mercoledì ci sarà il preannunciato incontro con Biden, al quale sarà presente anche la vicepresidente e candidata democratica Kamala Harris. Il giorno dopo, riferiscono alcune fonti, Zelensky dovrebbe incontrare l’altro candidato alla Casa Bianca Donald Trump. «I nostri team sono in contatto. La cosa principale è avere tempo di lavorare insieme», ha detto a riguardo il presidente ucraino. Ma sembra abbastanza evidente che la scelta di Zelensky sia quella di proteggersi da qualunque eventualità. Con gli Stati Uniti come intermediario, in questo momento è difficile avere certezze. Tra meno di due mesi cambierà l’interlocutore: da Biden a uno tra Harris e Trump. E l’Ucraina vuole prendersi le dovute precauzioni.

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