Latina, madre tortura i figli: acqua bollente e sigarette spente addosso. «Ridotti come i bambini del campo di sterminio di Auschwitz»
«Erano ridotti come i bambini del campo di sterminio di Auschwitz». La descrizione, molto forte, viene dalla testimonianza dell’ispettore della Squadra Mobile Fabio Reali durante il processo per maltrattamenti contro la madre dei piccoli. L’arresto di Jessika H., 26 anni, risale a maggio 2023, ma le violenze sarebbero andate avanti da almeno due anni. I due bambini, di cinque e sette anni, sono stati trovati per le strade di Aprilia (Latina) dopo essere stati abbandonati dalla madre in un casolare: la donna aveva anche provato a scappare in Francia. I piccoli sono stati curati all’ospedale Bambino Gesù di Roma e ora si trovano in comunità. Si trascineranno per il resto della vita i segni delle violenze: uno resterà cieco mentre un altro avrà un problema permanente all’omero.
Le violenze: «Si vedevano le ossa per quanto erano magri»
«Si vedevano le ossa per quanto erano magri, il fisico era deformato, la pancia gonfia a dismisura, avevano ovunque morsi di topi e segni di sigarette spente», ha spiegato al Corriere l’ispettore Reali. Il compagno della madre si è dato alla fuga e ora è ricercato, mentre il padre dei bambini vive invece in Francia con i due gemelli avuti con la donna. Il padre biologico sarebbe comunque estraneo alle sevizie, di ciò che avveniva in quell’appartamento di Aprilia non sapeva niente. I bambini portavano addosso i segni delle torture, bruciature di sigarette e acqua bollente. Le violenze sarebbero iniziate dal trasferimento della madre nella casa del compagno ad Aprilia: qui avrebbe smesso di occuparsi dei figli, lasciati senza acqua e cibo. Quando le forze dell’ordine li hanno trovati per le strade di Aprilia i piccoli si esprimevano solo a gesti perché non sapevano parlare. La donna è stata arrestata prima della fuga in Francia dagli altri due figli.
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