Saviano, crolla palazzina dopo l’esplosione di una bombola del gas: morti due bambini e la mamma. Meloni telefona ai sindaci
È stato individuato il cadavere della donna di 40 anni finita sotto le macerie nella palazzina crollata oggi, domenica 22 settembre, a Saviano (Napoli) e non la nonna, come era sembrato in un primo momento quando il corpo era ancora incastrato sotto le macerie. Nell’edificio vivevano persone della stessa famiglia e il bilancio, ancora parziale, della tragedia è di tre morti, due bambini di 6 e 4 anni e la mamma. Sono stati invece estratti vivi il padre dei piccoli, trasportato in gravi condizioni all’ospedale Santobono e il terzo figlio di 2 anni, che non presenta danni neurologici, non è in prognosi riservata e ha riportato la frattura di un femore. È ancora dispersa la nonna: i vigili del fuoco stanno impiegando alcune sonde munite di telecamere per proseguire nella ricerche.
Meloni chiama i sindaci di Saviano e Napoli
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha avuto dagli Stati Uniti alcuni colloqui telefonici con il sindaco di Saviano, Vincenzo Simonelli, il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, il ministro per la protezione civile e le politiche del mare, Nello Musumeci, e il capo del Dipartimento della protezione civile, Fabio Ciciliano. Lo riferisce Palazzo Chigi. Meloni ha espresso al sindaco Simonelli e, per il suo tramite, ai parenti delle vittime e alle altre famiglie coinvolte, il proprio cordoglio e quello del governo per il tragico incidente accaduto questa mattina, ha assicurato la vicinanza delle istituzioni nazionali alle amministrazioni locali e ha ringraziato i soccorritori.
L’ipotesi della bombola di gas
A causare il crollo della palazzina in provincia di Napoli sarebbe stato lo scoppio di una bombola di gas. L’ipotesi, formulata dai vigili del fuoco, è stata confermata anche dal sindaco Vincenzo Simonelli: «La deflagrazione è stata fortissima, la casa si è accartocciata su se stessa. Un scena terribile. L’esplosione molto probabilmente è dovuta a una fuga di gas ma in questo momento bisogna solo pensare a salvare vite. Le responsabilità, se ce ne sono, è giusto che vengano accertate, ma dopo», ha detto il primo cittadino.
Si scava a mano
I soccorsi sono stati tempestivi perché, come spiega il tenente colonnello Paolo Leoncini, comandante del gruppo di Castello di Cisterna, «una pattuglia dei carabinieri era in zona per un controllo di routine. In pochi minuti sono state avviate le operazioni di soccorso», che sono arrivate anche con le squadre Usar. Operazioni che sono particolarmente complesse, come spiega il funzionario del comando provinciale dei vigili del fuoco, Giuseppe Masi, perché i solai hanno collassato, con il primo piano della palazzina che ha ceduto sotto il peso delle macerie del secondo.