Danni da eventi estremi, a gennaio scatta l’obbligo di assicurazione per le aziende. Confindustria: «Rischio desertificazione»
Il governo tira dritto sull’obbligo per le imprese di assicurarsi contro i «danni catastrofali». A partire dal primo gennaio 2025, tutte le aziende con sede legale o stabile organizzazione in Italia saranno obbligate a stipulare una polizza contro i danni causati da calamità naturali ed eventi catastrofali a terreni, fabbricati, impianti, macchinari e attrezzature industriali e commerciali. È quanto prevede lo schema di decreto illustrato oggi, lunedì 23 settembre, dal ministro per le Imprese Adolfo Urso, che parla di «un passo importante verso la messa in sicurezza del nostro sistema produttivo». Stando ai dati di Ania, l’Associazione nazionale per le imprese assicuratrici, solo il 6% delle abitazioni è coperto contro i rischi di terremoto e alluvione. Una percentuale che tra le imprese scende al 5%.
Come funziona l’assicurazione contro danni catastrofali per le imprese
Il decreto interministeriale presentato oggi da Urso prevede «premi proporzionali ai rischi tenendo conto delle caratteristiche del territorio e della vulnerabilità dei beni assicurati». La norma implementerà quanto già previsto dal «ddl Ricostruzione», che introduce l’obbligo per le imprese assicurative di corrispondere un anticipo del 30% del danno per i danni legati a eventi catastrofali, ossia alluvioni, inondazioni, esondazioni, terremoti e frane. Le compagnie assicurative non potranno rifiutarsi di stipulare polizze con le imprese, mentre Sace, una controllata del ministero dell’Economia e delle Finanze, potrà riassicurare il rischio assunto dalle compagnie assicurative tramite apposite convenzioni.
Confindustria: «Rischio desertificazione»
A nulla sono servite finora le obiezioni di Confindustria, con il presidente Emanuele Orsini che aveva lanciato un nuovo appello poche ore prima dell’illustrazione dello schema di decreto nella sede del Mimit. «Sulle polizze stiamo dialogando col ministro Giorgetti: stiamo dicendo che potrebbe diventare un grande problema, perché potrebbe accadere che nei territori dove ci sono problemi gli industriali non investano più. Vuol dire desertificare pezzi del territorio e non ce lo possiamo permettere», ha commentato il leader degli industriali. «Bisogna fare iniziative molto serie, sedersi al tavolo e trovare soluzioni, dobbiamo fare in modo – ha aggiunto Orsini – che le alluvioni non ci siano e che le strutture siano adeguate a essere forti in caso di terremoti».
L’obbligo di assicurazione sulle case fa litigare il governo
Se l’obbligo di assicurazione per le aziende è confermato, lo stesso non si può dire per quello degli edifici civili. All’indomani delle alluvioni in Emilia-Romagna, il ministro Nello Musumeci aveva rivelato l’intenzione del governo di introdurre un obbligo assicurativo contro i danni catastrofali anche per le abitazioni. Ma la verità è che non tutte le forze politiche di maggioranza sono d’accordo sulla proposta. Il leader della Lega, Matteo Salvini, si è detto contrario, mentre Antonio Tajani, segretario di Forza Italia, spinge affinché l’assicurazione sulle case sia facoltativa e non obbligatoria. A intervenire ora è anche Gilberto Pichetto, ministro dell’Ambiente, che incalzato dai cronisti precisa: «Non c’è stata alcuna riunione in CdM in cui si è parlato di polizze sugli edifici civili».
Giani: «Musumeci non ha voglia di risolvere il problema»
A criticare la proposta di Musumeci sull’obbligo assicurativo contro i danni catastrofali non sono solo alcuni esponenti del governo, ma anche le opposizioni. «Dopo il colpo alle imprese, non possiamo permetterci un’altra mannaia sulle famiglie», attacca Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 stelle. «Le polizze obbligatorie per rischi catastrofali attualmente non sono neppure stimabili. Lo sanno i nostri governanti che sono pochissime le compagnie che offrono questo tipo di copertura assicurativa ai privati? Lo sanno che i costi sono legati a molte variabili e rimangono comunque molto elevati?», si chiede l’ex premier. Ad andare all’attacco è anche Eugenio Giani, governatore toscano in quota Pd, che aggiunge: «Il ministro Musumeci non ha la voglia di risolvere il problema e lo attribuisce alle assicurazioni, ma mi sembra un metodo per sviare dal vero tema, ossia i cambiamenti climatici».
In copertina: Traversara, frazione del Comune di Bagnacavallo (Ravenna), devastata dopo la rottura ieri dell’argine del fiume Lamone, 20 settembre 2024 (ANSA/Fabrizio Zani)
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