L’Istat rivede al rialzo il Pil del 2021 e 2022, migliorano deficit e conti pubblici: i dati confermano le attese di Giorgetti

Nella revisione dei conti economici nazionali, in lieve ribasso la crescita del 2023, che cala dello 0,2% e si attesta allo 0,7%

Nel 2023 l’Italia registra un incremento del Pil in volume pari allo 0,7%, una cifra che segna una lieve revisione al ribasso di 0,2 punti percentuali rispetto alle previsioni di marzo. Questi dati emergono dalla revisione dei Conti economici nazionali fornita dall’Istat. Per quanto riguarda il 2022, l’aumento del Pil è stato rivisto al rialzo, toccando il 4,7%, con una correzione di 0,7 punti, mentre nel 2021 la crescita è stata dell’8,9%, con un’aggiustamento di +0,6 punti. Sul fronte del deficit, invece, nel 2023 si attesta al 7,2% del Pil, in miglioramento rispetto alla precedente previsione di aprile che lo fissava al 7,4%. Anche i dati relativi al debito pubblico sono stati rivisti positivamente: il rapporto debito/Pil si è stabilizzato al 134,6%, un significativo miglioramento rispetto al 137,3% indicato nel Documento di economia e finanza (Def) e nel comunicato di aprile. Un altro aspetto interessante riguarda la pressione fiscale, che nel 2023 scende al 41,5% del Pil, rispetto al 41,7% del 2022. Questo calo è attribuibile a un incremento delle entrate fiscali e contributive che, pur crescendo del 6%, è risultato inferiore all’aumento del Pil a prezzi correnti (+6,6%).


L’attesa di Giorgetti e la tassa sugli extraprofitti

In questi giorni al Festival di Open a Parma il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, aveva anticipato: «La serie storica dal 1995 avrà una correzione, sicuramente sarà una correzione al rialzo modesta ma al rialzo ed è evidente che questo in qualche modo condizionerà il dato e quindi rispetto agli obiettivi che dobbiamo presentare all’Europa e in Parlamento cambia qualcosina, però non sarà la soluzione dei problemi». Intervistato dal Quotidiano Nazionale, Tommaso Foti, capogruppo FdI alla Camera, nelle scorse ore ha dichiarato che i dati Istat incideranno su un’eventuale tassa sugli extra profitti per alcuni settori economici, sottolineando che senza un quadro chiaro sulla legge di Bilancio, ogni discussione è teorica. Considerata la contrarietà di Tajani, Foti ha precisato «che non si parla di tasse, ma di un contributo diverso, e che ogni decisione sarà presa in collaborazione con i destinatari».


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