Slot machine, Lotto e scommesse nella Legge di Bilancio: cosa cambierà
Il settore dei giochi pubblici è pronto a fornire un contributo alla prossima legge di bilancio, sebbene l’importo previsto risulti inferiore rispetto a quello dato negli anni passati. Sul tavolo del governo ci sono attualmente due misure significative. La prima consiste nella proposta di rendere strutturale la quarta estrazione del Lotto e del Superenalotto, introdotta a luglio 2023 per sostenere le popolazioni colpite dall’alluvione in Emilia-Romagna. Questa estrazione, per ora prorogata fino alla fine dell’anno, potrebbe garantire un incremento annuale di almeno 100 milioni di euro per le finanze pubbliche.
Slot machine
La seconda misura riguarda il settore delle slot machine e delle scommesse. Le concessioni per queste attività, come ricostruisce Il Messaggero, sono attualmente in regime di proroga, a seguito della scadenza nel 2022. E il governo si trova in difficoltà nel gestire nuove gare. Le normative regionali e comunali, sempre più restrittive riguardo a distanze e orari di apertura delle sale, rischiano di escludere il gioco lecito dalle città. Le attuali sale continuano a operare grazie a concessioni precedenti alle nuove leggi, ma senza chiarezza sulle future aperture, e i concessionari esitano a partecipare a nuove gare.
La discussione al governo
Prosegue, intanto, il tavolo di discussione per affrontare questa problematica. Il governo ha offerto alle Regioni di incassare fino al 5% del gettito generato dai giochi, ma i risultati sono stati scarsi. Pertanto, è attesa una nuova proroga di due anni a pagamento delle concessioni. Le stime suggeriscono che la proroga potrebbe portare nelle casse del Tesoro «circa 250 milioni di euro all’anno». Ma quest’anno sono attese delle rinunce rispetto a due misure che in passato avevano avuto un forte impatto sulla manovra di bilancio: l’aumento del Preu, il prelievo sugli incassi delle slot machine, che ha già raggiunto livelli critici per la sostenibilità dei concessionari, e la tassa sulla fortuna, attualmente fissata al 22%, un valore considerato difficile da superare senza compromettere gli obiettivi di raccolta.
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