Da Napoli a Cagliari, ancora aggressioni ai medici in pronto soccorso. E ora scattano le manette
La cronaca è ormai quotidiana: nuovi episodi di aggressioni ai medici. Oggi, 23 settembre, si contano almeno due nuovi agguati contro personal sanitario, avvenuti rispettivamente a Napoli e a Cagliari. Nel capoluogo della Campania, un uomo non voleva aspettare i risultati delle analisi del figlio, ricoverato per aritmia. Nel capoluogo sardo, un paziente è andato in escandescenza perché aveva atteso troppo.
Le minacce al Vecchio Pellegrini
«Un ragazzo minorenne giunge in pronto soccorso per aritmia, è immediatamente soccorso dal personale medico, tempo di attesa zero. Una volta tornato in pronto soccorso il padre del paziente minorenne, che è sempre stato accanto al figlio, ha manifestato la volontà di andare via», scrive sui social il gruppo “Nessuno tocchi Ippocrate” che si batte contro le aggressioni al personale sanitario. Il racconto prosegue: «Il medico gli ha fatto presente che bisognava attendere gli esami di laboratorio nonché una osservazione, ma il padre non ha voluto sentire ragioni, pretendendo che il figlio dovesse essere dimesso immediatamente e che gli fossero inviati gli esami in un secondo momento. Pretendeva il risultato delle analisi a domicilio!». A questo punto inizia l’aggressione verbale che diventa anche fisica con «strattonamenti ai danni del sanitario». La calma arriva solo con l’intervento delle forze dell’ordine. È la 39esima aggressione del 2024 nell’Asl Napoli 1, per un totale di 57 violenze considerando anche l’Asl Napoli 2 da inizio anno.
L’arresto a Cagliari
Un 52enne è stato poi fermato in giornata al pronto soccorso del Santissima Trinità di Cagliari. L’uomo ha minacciato pesantemente uno dei medici fino all’arrivo dei poliziotti. I contorni della vicenda sono ancora poco chiari ma sembrerebbe che l’aggressione sia scoppiata perché l’uomo riteneva di aver atteso troppo. Le invettive dai presenti si sono poi spostate al personale sanitario. Per lui sono scattate le manette.
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