Pace fatta tra Niki Savage e Tony Effe: «Abbiamo risolto da uomini»

L’annuncio è arrivato a seguito di un live a Roma e alcune voci secondo cui il van del rapper sarebbe stato assalito e danneggiato dai fan di Tony Effe

Il dissing a tre voci tra Tony Effe, Fedez e Niky Savage, dopo l’improvvisa serenata all’ex moglie Chiara Ferragni da parte del rapper/imprenditore digitale, si avvia verso un lieto e inaspettato lieto fine. Tramite storia su Instagram infatti Niky Savage annuncia: «Mi spiace deludervi ma col tipo abbiamo risolto in privato tra uomini, chi doveva chiedere scusa ha chiesto scusa, chi doveva dire che ha frainteso ha detto che ha frainteso. Basta fare i mocciosi stupidi, per favore svegliatevi». L’annuncio è arrivato a seguito di un live a Roma e delle voci secondo cui il van del rapper sarebbe stato assalito e danneggiato dai fan di Tony Effe. Tutto falso, il van non è stato toccato e il rapper lo ha utilizzato alla fine della serata per una visita al Colosseo «Perché non sono mai stato a Roma quindi vado a vedere il Colosseo, a fare una foto con la fidanzata al Colosseo…oh, impero romano guagliò! Ma di cosa stiamo parlando, non perché sono famoso, ho litigato con quello, ho fatto quell’altro, allora non mi faccio la foto al Colosseo. Inutile che vi inventate le cose perché ho fatto la foto al Colosseo», dice in riferimento agli insulti ricevuti per un video postato su TikTok dalla location.


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I cori durante il live: «Un paio di polli»

Verissima però l’accoglienza di una piccola parte del pubblico romano durante il live. Il rapper milanese classe 1986 infatti è entrato in scena mentre un piccolo gruppo di ragazzi lo insultava. La sua risposta sul momento non è stata delle più raffinate ma è stata sicuramente assai decisa. Su Instagram però tende a minimizzare l’accaduto: «Ci siamo divertiti, abbiamo spaccato, a parte all’inizio, prima che io salissi, che è partito il coro, si vede che si son messi d’accordo un paio di polli, e poi, come si sa, quando parte un coro poi ci si aggrega. Poi appena hanno visto l’aura sul palco son rimasti in quattro. Però ci sta, è successa una tarantella pochi giorni fa, sono andato nella tana del lupo. Però alla fine ci siamo divertiti, i pezzi li sapevano tutti, come sempre, e alla fine siete stati dei grandi, avete lasciato perdere le cazzate».

La fine di un dissing

E questo potrebbe rappresentare l’inizio della fine di un dissing che ha tenuto molti col fiato sospeso tra disgusto e curiosità. Non tanto per la qualità del prodotto rap, considerato all’unanimità uno dei più bassi capitoli della storia del genere in Italia, specie dopo aver assistito a quello tra due giganti della scena americana come Kendrick Lamar e Drake. E nemmeno per il gusto, ormai tradizionale, dell’«insulto in rima», un qualcosa che negli anni, anche in Italia, si è trasformato in pura sottodisciplina nell’ambiente hip hop. Un gusto del tutto fuorviato da uscite ben poco eleganti da parte dei tre protagonisti di questo dissing in cui la donna diventa oggetto sessuale «da passare» al collega come il sale a tavola, l’omosessualità che torna, come nelle commedie scollacciate anni ’70, a essere un insulto. E poi l’attacco per un taglio di capelli, il coinvolgimento dei figli e i soldi utilizzati come metro di giudizio della persona. Il prossimo capitolo della saga, salvo inaspettati colpi di scena, dovrebbe materializzarsi il prossimo 4 ottobre a Napoli, sotto le Vele di Scampia, per la nuova edizione del Redbull 64 Bars Live, quando Tony Effe canterà dal vivo il pezzo che ha dato origine alla disputa con i colleghi.

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