Sciopero Rai, cambia la programmazione di lunedì 23 settembre: dai contratti alle risorse interne, le ragioni della protesta

Dai telegiornali alle trasmissioni di punta, per tutta la giornata verrà modificato il palinsesto abituale

Cambia la programmazione in Rai nella giornata del 23 settembre per uno sciopero che coinvolge dirigenti, impiegati e operai di viale Mazzini aderenti ai sindacati Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil, Ugl e Snater, si asterranno dal lavoro per l’intera giornata in tutto il territorio nazionale. La mobilitazione è motivata principalmente dal rifiuto della proposta di rinnovo contrattuale, presentata lo scorso luglio e bocciata dal 52% dei lavoratori. Tuttavia, le richieste dei lavoratori vanno oltre il semplice rinnovo del contratto. Intendono attirare l’attenzione delle istituzioni su diverse questioni cruciali: la necessità di un piano di rilancio per un’azienda che svolge un ruolo fondamentale nel Servizio Pubblico Radiotelevisivo, la contrarietà alla possibile vendita delle quote di maggioranza di Raiway, e la richiesta di risorse certe per garantire un futuro sostenibile all’azienda. Inoltre, si chiede un piano industriale chiaro per definire le missioni produttive ed editoriali della Rai. Tra le figure che hanno aderito allo sciopero, c’è anche il consigliere Davide Di Pietro.


Come cambia la programmazione

La programmazione sui canali Rai è cambiata fin dal mattino di lunedì 23 settembre per o sciopero. È saltato il consueto appuntamento con il Tg1 Mattina, al suo posto è stata mandata la diretta di RaiNews24. Così come non sono andate in onda le successive edizioni del telegiornale. La puntata di Unomattina è stata sostituita da un montaggio di alcuni spezzoni di puntate del programma condotto da Massimiliano Ossini e Daniela Ferolla andate in onda nei giorni scorsi. Al posto di Storie Italiane, è andata in onda una replica di Linea Verde, su Rai 2 al posto di Tg2 Italia Europa c’era una puntata del telefilm Candice Renoir. Niente I Fatti Vostri, sostituito dalla diretta dal Palazzo del Quirinale della cerimonia di restituzione della bandiera da parte degli atleti italiani di ritorno dai Giochi Olimpici e Paralimpici di Parigi 2024. Su Rai 3 sono già saltate le prime puntate di nuove stagioni di Buongiorno Italia e Buongiorno Regione e al posto di Agorà, condotto da Roberto Inciocchi, è andata in onda una puntata del telefilm Guardia, Ladro e Cameriera. Al posto di Elisir è stata trasmessa una puntata di Geo e il film I Due Compari.


Sciopera anche il consigliere del cda Davide Di Pietro

«I sindacati sono stati costretti a dichiarare azioni di lotta e una giornata di sciopero, poiché l’azienda non si è resa disponibile a rivedere l’ipotesi di accordo inerente il rinnovo contrattuale dopo che i lavoratori a maggioranza l’hanno bocciata al referendum», ha dichiarato Di Pietro. «In qualità di consigliere nel cda Rai, mi farò carico di rappresentare le istanze dei dipendenti oggi in presidio davanti tutte le sedi d’Italia e cercherò di convincere i vertici alla pronta ripresa delle trattative con le organizzazioni sindacali», ha aggiunto. «Nodo cruciale è l’insufficienza delle risorse economiche messe in campo per il costo complessivo del rinnovo del contratto scaduto ormai da quasi 2 anni. Per questo credo, che in segno di discontinuità con il passato, l’azienda dovrebbe ridurre il ricorso a società esterne di produzione per quanto riguarda l’acquisto dei format e mirare alla reinternalizzazione dell’ideazione dei contenuti che oggi paghiamo cifre esorbitanti. Questo permetterebbe una razionalizzazione dei costi e renderebbe possibile anche evitare i numerosi contratti di collaborazione e consulenza strapagati. Questi ragionamenti sono stati inseriti nel piano industriale su mia sollecitazione, ma purtroppo ancora non trovano reale applicazione», ha concluso.

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