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Kamala Harris non sostiene la legalizzazione di tutte le droghe

24 Settembre 2024 - 16:40 Antonio Di Noto
Nel 2019, la candidata democratica si era schierata a favore della depenalizzazione. Tra questa e la legalizzazione ci sono grandi differenze

Le immagini delle strade di quella che potrebbe essere una delle tante città degli Usa dove i tossicodipendenti sono lasciati a sé stessi, sofferenti per strada scorrono subito dopo un servizio della Cnn sulla posizione adottata nel 2019 dall’allora senatrice Kamala Harris, oggi candidata democratica alla Casa Bianca alle elezioni di novembre 2024 contro Donald Trump, riguardo l’uso personale delle droghe. I video vengono utilizzati da chi li condivide per sostenere che Kamala Harris sostenga la legalizzazione di fentanil, eroina, cocaina, crack, morfina e krokodil. Tuttavia, le cose non stanno così.

Per chi ha fretta:

  • Si sostiene che Kamala Harris si sia schierata in favore della legalizzazione di tutte le droghe, comprese fentanil, eroina, cocaina, crack, morfina, alcol, e krokodil.
  • In realtà, la vicepresidente degli Usa supporta la depenalizzazione dell’uso personale di tutte le droghe.
  • Harris ha espresso la sua posizione in un sondaggio del 2019.
  • La depenalizzazione non rende legale una sostanza.

Analisi

Vediamo lo screenshot di uno dei post oggetto di verifica (altri esempi qui, qui e qui). Nella descrizione si legge: 

Kamala Harris sostiene la legalizzazione di fentanil, eroina, cocaina, crack, morfina, alcol, krokodil, ecc.

La Cnn legge un interessante questionario che Kamala Harris ha compilato nel 2019.

Domanda: Poiché il modo migliore per affrontare il consumo di droga è a livello del sistema sanitario (trattamento della dipendenza e altri programmi), sei favorevole alla depenalizzazione federale di TUTTE LE DROGHE per uso personale?

Kamala Harris risponde: sì.

Il sondaggio del 2019

Il video pare privo di alterazioni, anche se non risulta essere stato pubblicato sui canali online della Cnn. Secondo quanto riporta Fox News, la clip è andata in onda il 9 settembre 2024 sul canale televisivo della testata statunitense. Nel filmato viene spiegato che Harris, nel 2019 aveva dichiarato in un sondaggio di schierarsi a favore della decriminalizzazione di tutte le droghe.

È possibile reperire un articolo della Cnn in cui la posizione di Harris è confermata dal sondaggio da lei compilato e consultabile liberamente online al seguente link. Il sondaggio era stato proposto nel 2019 dall’American Civil Liberties Union (Aclu), una Ong orientata a difendere i diritti civili e le libertà individuali negli Stati Uniti ai candidati alla corsa per la Casa Bianca alle elezioni del 2020. Vediamo di seguito la risposta di Harris.

La risposta di Harris si concentra sulla cannabis, ma la sua risposta si schiera effettivamente a favore della decriminalizzazione dell’uso personale di tutte le droghe. E proprio qui sta la differenza fondamentale con quanto viene sostenuto dai post online, che scrivono, invece, di «legalizzazione». La differenza tra i due termini è cruciale. Vediamo come viene descritta sul sito della Aclu di Washington DC, prima in inglese e poi in italiano. La definizione corrisponde a quello che si legge sul sito della Cornell University e su quello della Alcohol and Drug Foundation.

Cos’è la depenalizzazione delle droghe?

«La depenalizzazione è l’atto di rimuovere le sanzioni penali relative a determinate attività, tra cui il possesso di droghe per uso personale. La sostanza è ancora proibita, ma le ripercussioni per chi viene trovato in possesso della sostanza non sono più penali. Invece della reclusione, coloro che vengono trovati in possesso di droga potrebbero essere reindirizzati ai servizi sociali e vedersi sequestrare la droga. La produzione e la vendita della droga depenalizzata sono comunque illegali».

Cos’è la legalizzazione delle droghe?

«La legalizzazione è l’atto di consentire per legge l’uso di una sostanza. Nel contesto della legislazione sulle droghe, il termine “legalizzazione” viene utilizzato in modi diversi. In genere, tuttavia, implica un qualche tipo di fornitura legale, dalle prescrizioni ai negozi di cannabis regolamentati. Le persone possono usare la sostanza senza preoccuparsi di essere condannate o multate. Possono anche essere stabiliti dei limiti all’uso della sostanza. Ad esempio, la legge potrebbe richiedere di avere una certa età per usare la sostanza e può essere limitata la quantità che una persona può portare o possedere, come nel caso dei farmaci da prescrizione. I fornitori potrebbero aver bisogno di una licenza per vendere la sostanza, come avviene per cannabis e alcol».

Quali sono le principali differenze?

«Questi due termini non sono sinonimi. La depenalizzazione implica che una persona non incorra in sanzioni penali per il possesso di una sostanza, ma la legge può comunque consentire alla polizia di confiscarla e non esiste una struttura in atto per fornire una fornitura legale e regolamentata. La legalizzazione implica che le persone posano ora acquisire e possedere una sostanza liberamente, sebbene possa questa libertà possa comunque essere regolamentata».

Conclusioni

Nel 2019, la candidata democratica si era schierata a favore della depenalizzazione dell’uso personale di tutte le droghe. Tra questa e la legalizzazione delle droghe ci sono differenze cruciali che i post che accusano Kamala Harris ignorano.

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