La premier Meloni a New York: «Preoccupa la situazione in Libano. La guerra su larga scala non conviene a nessuno»

La presidente del Consiglio: «Bilancio positivo della missione Onu»

A margine dei lavori della 79esima Assemblea Generale dell’Onu, la premier Giorgia Meloni ha tenuto un punto stampa con i giornalisti italiani per fare un bilancio sulla missione di tre giorni a New York. Sul conflitto in Medio Oriente, la leader di FdI ha sottolineato ancora una volta che l’obiettivo è arrivare a un cessate il fuoco. Pur ribadendo che «Israele ha il diritto di difendersi». A preoccupare la premier è la situazione in Libano: «Una guerra su larga scala non conviene a nessuno», ha affermato. «C’è la necessità di fare tutti qualche passo indietro. Siamo preoccupati per i nostri soldati in Libano». Sull’Ucraina, invece, la posizione dell’Italia «non cambia e non sta cambiando», ha confermato. Ovvero: «sarà al fianco di Kiev per tutto il tempo necessario».


«L’Italia ha una ottima legge sulla cittadinanza»

Sulla riforma della cittadinanza, anche in vista del referendum che punta a dimezzare il termine per ottenerla, Meloni ha inoltre precisato che «10 anni sono un tempo congruo per la cittadinanza e che l’Italia abbia una ottima legge». «Non vedo quindi la necessità di cambiarla». Poi se ci sarà il referendum, «questa è la democrazia», ha affermato. Sulla scelta, invece, di Elon Musk di consegnare il premio dell’Atlantic Council, Meloni ha sottolineato come l’imprenditore sia «sicuramente una delle personalità più interessanti del nostro tempo, è una scelta che abbiamo fatto mesi fa ma non c’entra nulla con la campagna americana: mi pare che il tentativo di schierare l’Italia nella campagna americana sia soprattutto un tentativo italiano ma non mi sembra particolarmente intelligente». Per Meloni, infine, la vicenda Unicredit-Commerzbank «non riguarda il governo» italiano. La premier ha, tra l’altro, aggiunto: «Vediamo se si possono coadiuvare soluzioni ma è un tema che non riguarda l’Esecutivo», ha concluso.


L’abbraccio tra Zelensky e Meloni

«Sono grato a Giorgia Meloni per tutti i passi decisivi compiuti dal G7 sotto la presidenza italiana e per il suo impegno a promuovere sforzi congiunti per stabilire una pace duratura e giusta». Lo scrive su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky dopo l’incontro tra i due a margine dei lavori della 79ma Assemblea Generale dell’Onu a New York. Nel corso del colloquio, secondo quanto si è appreso, è stato ribadito il convinto sostegno dell’Italia alla legittima difesa dell’Ucraina, con l’obiettivo di creare le migliori condizioni possibili per una pace giusta e duratura. L’Italia continuerà a essere in prima linea anche nel 2025 con l’organizzazione a Roma della Ukraine Recovery Conference e sarà al fianco dell’Ucraina per tutto il tempo necessario.

L’evento con Joe Biden

La presidente del Consiglio è inoltre intervenuta, su invito di Joe Biden, all’evento promosso dagli Stati Uniti a margine dell’Assemblea Onu e dedicato alla minaccia delle droghe sintetiche. Non è prevista invece la partecipazione al tradizionale ricevimento organizzato dal presidente Usa per mercoledì, al quale sono stati invitati i leader che partecipano all’assemblea generale, per impegni fissati da tempo in Italia.

L’incontro con Erdogan

Durante la sua permanenza a New York, Meloni ha incontrato anche il presidente della Turchia Recep Tayyip Erdoğan. Al centro del colloquio, oltre alla sempre più difficile situazione in Medio Oriente, il comune impegno a sostegno dell’integrità territoriale dell’Ucraina e per la ricerca di una pace giusta e duratura. In merito al dibattito sulla riforma del Consiglio di Sicurezza, i due leader hanno ribadito il comune impegno nel contesto del gruppo “United for Consensus” a sostegno di una soluzione ispirata a principi di eguaglianza, democraticità e rappresentatività che escluda pertanto la creazione di nuovi seggi permanenti. Sul fronte bilaterale, è stata ribadita la comune volontà di convocare al più presto un vertice tra i due governi e un “Business Forum” al fine di un ulteriore rafforzamento della relazione bilaterale.

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