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Roma, le cancellate “anti clochard” a Termini spaccano il Pd. Gualtieri difende l’operazione, ma arrivano critiche dal Nazareno

24 Settembre 2024 - 16:11 Redazione
Bonafoni, membro della segreteria nazionale del Nazareno, ha definito lo sgombero di tende e senzatetto un «fatto grave e allarmante»

Sono una trentina le tende rimosse e 19 i senzatetto sgomberati dagli appezzamenti di terra lungo viale Pretoriano, ai piedi delle Mura Aureliane. A poche decine di metri, l’ingresso di Stazione Termini. Un’operazione che il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, ad Agorà, ha spiegato così: «È evidente che le mura sono un monumento prezioso e non ci si può accampare. Periodicamente, se ci sono insediamenti e tendopoli abusive vengono sgomberate». Non solo. Per tutelare il monumento, già anni fa era stata progettata una cancellata che, come molte opere capitoline, non è mai stata realizzata integralmente. «È un’opera che va completata. Una delle tante incompiute a Roma», conclude il sindaco del Partito democratico.

Tuttavia, l’iniziativa sponsorizzata dal primo cittadino ha creato dei malumori nella maggioranza di centrosinistra che regge la giunta capitolina. Gli stessi membri del suo partito hanno criticato le cosiddette cancellate “anti clochard”. L’assessora al Sociale, Barbara Funari, ha lamentato di non essere stata informata dell’intervento. Dalla segreteria nazionale del Nazareno, un biasimo ancora più forte è arrivato da Marta Bonafoni: «Il maxi sgombero a viale Pretoriano è un fatto grave e allarmante. Non possono essere gli sgomberi improvvisi, possibili cancellate di difesa, tentativi di cancellazione degli esseri umani più fragili gli strumenti di fronte alla marginalità e al disagio crescente. Abbiamo la responsabilità di trovare rapidamente risposte concrete nel rispetto delle tante persone che non hanno fissa dimora e che vivono la strada come unica possibilità».

«Non è cacciandole – ha continuato Bonafoni – che costruiremo un’alternativa degna di questo nome. Abbiamo, invece, bisogno di cucire e costruire coinvolgendo le associazioni, i movimenti, la società civile, le realtà che sul territorio operano ogni giorno. La speranza è quella che operazioni come quella di questa mattina non si ripetano. Non è di fendenti che abbiamo bisogno, ma di politiche, di umanità, di un cambiamento congiunto senza strappi né fratture che contempli modi e tempi nel rispetto di tutte e tutti». L’attacco è stato derubricato da Gualtieri a «una tempesta in un bicchiere d’acqua per una cosa abbastanza di routine». L’intervento, ha aggiunto il primo cittadino, «è avvenuto con l’ausilio della sala operativa sociale, se ci sono persone con fragilità vengono assistite, accolte. Non c’è nessun intento punitivo».

E sull’installazione delle cancellate, «forse ciò è stato confuso con un utilizzo eccessivo delle cancellate sul quale sono contrarissimo anche io. Ma questo è un caso completamente diverso. Una polemica inutile, assurda». I primi a contestare Gualtieri erano stati i consiglieri comunali Sandro Luparelli e Michela Cicculli, di Sinistra civica ecologista, che hanno parlato di «errore grave nel merito e nel metodo. Interventi di questo tipo, interventi che non vorremmo vedere nella nostra città, se proprio si devono mettere in campo allora vanno pianificati mettendo in sinergia servizi sociali, municipi, servizi sanitari e tutto ciò che serve ad accompagnare le fragilità e il rispetto della dignità umana. Sono stati utilizzati metodi non degni di una città che si accinge ad ospitare l’anno santo simbolo di accoglienza e di una altra idea di convivenza tra gli esseri umani».

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