Trasporti, nuovo sciopero nazionale venerdì 8 novembre senza fasce di garanzia. I sindacati sul piede di guerra per il contratto scaduto

Si tratta della terza mobilitazione indetta da inizio anno. Cgil, Cisl e Uil chiedono l’intervento del governo per sbloccare la trattativa

Venerdì 8 novembre ci sarà un nuovo sciopero nazionale, il terzo da inizio anno, del trasporto pubblico locale. La mobilitazione è stata proclamata unitariamente da Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna e durerà 24 ore, senza il rispetto delle fasce di garanzia. Lo sciopero indetto dai sindacati punta a mettere pressioni sulle associazioni datoriali per il rinnovo del contratto nazionale degli Autoferrotranvieri internavigatori, scaduto il 31 dicembre 2023. Lo scorso maggio, la trattativa si è interrotta e da allora non è stato più fatto alcun progresso.


«Il governo intervenga»

Lo sciopero dell’8 novembre, spiegano le organizzazioni sindacali, si è reso «inevitabile dopo aver preso atto che le associazioni datoriali Asstra, Agens e Anav perseverano nel loro atteggiamento di indifferenza». È la terza volta quest’anno che i sindacati proclamano una mobilitazione nazionale dei lavoratori del trasporto pubblico locale. «Dopo gli scioperi di luglio e settembre non abbiamo ricevuto nessuna convocazione per giungere ad una soluzione della vertenza e avviare concretamente un confronto serio tra le parti», denunciano Cgil, Cisl, Uil, Cisal e Fna. I sindacati chiedono al governo e al ministero dei Trasporti di intervenire e prendersi carico della situazione.


Le rivendicazioni dei sindacati

«Da parte nostra – sottolineano ancora le sigle – vogliamo un rinnovo contrattuale con un incremento economico in linea con l’aumento del costo della vita». I sindacati chiedono quindi che il nuovo contratto preveda meccanismi in grado di «consentire una migliore conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro, nonché sensibilizzare il ministero degli Interni e il ministero delle Infrastrutture e Trasporti per individuare soluzioni atte a contrastare il fenomeno delle aggressioni».

In copertina: Un autobus ATAC nel piazzale della Stazione Termini, a Roma, durante lo sciopero del 20 settembre 2024 (ANSA/Fabio Frustaci)

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