Treviso, mai in classe per tre anni: la scuola chiede di licenziare un docente dopo 540 giorni di assenza

Il professore, un laziale di 60 anni, era stato assunto a tempo indeterminato da un istituto per geometri, ma appena arrivato ha subito chiesto un anno di aspettativa

Tre anni fa era arrivata la chiamata, il contratto era a tempo indeterminato per un istituto di geometri nel Trevigiano. Ma il professore, un uomo di 60 anni originario del Lazio, dopo la presa di servizio a settembre non era stato più visto dai colleghi se non in qualche occasione. Ha totalizzato un’assenza di più di 540 giorni totali e per questo la scuola ha deciso di avviare contro di lui il processo di licenziamento. L’uomo potrà opporsi nelle sedi opportune.


L’anno di aspettativa e i certificati medici

Come scrive il Corriere, il docente dopo aver firmato per l’incarico ha preso aspettativa per un anno. Una scelta legittima che può essere stata motivata dalla distanza dal luogo d’origine, dalla difficoltà a trovare un alloggio o da qualsivoglia problema personale. Tuttavia, l’assenza si è poi prolungata, grazie alla presentazione di diversi certificati medici, per i due anni successivi fino a raggiungere la quota di 540 giorni.


Le regole

Lorella Benvegnù, fino a poco tempo fa referente scuola Cisl, ha spiegato cosa preveda l’ordinamento scolastico: «La procedura di licenziamento per superamento dei giorni di assenza in questo caso riguarda direttamente le scuole. Esiste un numero massimo di giorni di assenza oltre ai quali la procedura si attiva in modo immediato». Un sistema ben oliato: «A volte le scuole non passano nemmeno per l’ufficio scolastico provinciale tanto la cosa è codificata in modo chiaro». È bene però analizzare ogni caso singolarmente: «Vanno considerate però tutte le variabili del caso. La possibilità dell’aspettativa c’è nel contratto e la malattia viene concessa da un medico, qualora non fosse ritenuta idonea gli interlocutori su cui “rivalersi” sarebbero due».

I probabili motivi dell’assenza

«Forse non se l’aspettava, forse diventare di ruolo non era più quello che voleva o forse non è stato in grado di gestire lo spostamento», raccontano dagli uffici in cerca di una possibile motivazione che spieghi l’assenza così prolungata. Le procedure per il licenziamento sono state avviate alla fine dello scorso anno scolastico e ora gli uffici stanno approfondendo ogni dettaglio della pratica sentendo le due parti in causa.

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