Anna Lou Castoldi: «Mi sono iscritta a Scienze politiche per fuggire dalla fama dei miei genitori Asia e Morgan»
Anna Lou Castoldi, 23 anni, figlia di Marco Castoldi, in arte Morgan, e Asia Argento, sarà tra le protagoniste di Ballando con le Stelle. Sulle orme di mamma e papà dunque, anche loro già protagonisti dello show di RaiUno, lei nel 2016 e lui nel 2021, in partenza sabato 28 settembre. Al Corriere della Sera racconta così l’approccio con Milly Carlucci: «Sicuramente mi conosceva per via dei miei genitori. Non si può negare. Poi però mi ha detto che aveva visto in me qualcosa di interessante. Essere figlia dei miei genitori non può rappresentare un pregiudizio perché è un dato di fatto. Ma la mia persona non si riduce meramente a essere una figlia. Nessuno è un figlio e basta, nemmeno io». Attrice e dj dalle tinte emo («Spesso mi chiedono perché mi vesta o trucchi così. Il punto più importante è che a me piace. Da quando avevo cinque anni e guardavo i ragazzi emo fuori dalla finestra volevo essere come loro. Mettere certi indumenti o truccarmi in un certo modo per me significa solo esprimere chi sono»), ha debuttato in Incompresa, diretta dalla madre, per poi entrare nel cast di Baby, la serie incentrata sugli scandali delle baby squillo della Roma bene. «Per tutta la vita ho sviato questa cosa della notorietà – racconta – ponendomi come una persona anonima, proprio perché la fama vissuta come è stata per i miei genitori mi metteva un sacco di angoscia. Far arrivare la propria arte a più persone è bello, ma se iniziano ad interessarsi a chi frequenti, chi vedi, ecco quello mi fa un po’ paura. Vengo da un contesto di persone famose ed ero la pecora nera perché rifuggivo questa cosa, mi ero addirittura iscritta a Scienze politiche, ma poi è parso un po’ troppo perfino a me».
La famiglia di Anna Lou Castoldi
La ragazza restituisce ai lettori poi una serie di immagini di vita familiare molto intense, dagli input su musica e cinema, ovviamente, da parte del padre e della madre: «Mi sono interessata a un certo tipo di musica perché papà mi faceva ascoltare questa o quella band, così come mamma faceva con il cinema. Sono diventata una dj e ho fatto qualche esperienza come attrice forse anche per questo, ma non so dirlo perché essere figlia loro è l’unica esperienza di figlia che ho. Nessun essere umano, però, è la copia spiccicata di altri». Infine il rapporto con il fratello: «Ora ogni sera torno a casa dalle prove e lui si deve subire il racconto di tutto quello che ho fatto, è il mio migliore amico». E poi i ricordi delle edizioni di Ballando con le Stelle nelle quali erano protagonisti i suoi genitori: «Quando partecipavano andavo in camera di mamma a vederli, non avendo una tv». Genitori che oggi, secondo quanto racconta, sarebbero «felici» di questa sua nuova esperienza, infatti svela: «Quando mi prende l’ansia mia mamma mi manda un sacco di messaggi positivi».
Gli studi e il futuro della figlia di Morgan e Asia Argento
La notorietà comunque Anna Lou Castoldi l’ha sempre in qualche modo provata a dribblare, infatti al momento risulta iscritta all’Accademia delle Belle Arti, dove studia Teorie e Tecniche dell’Audiovisivo, Regia e Scrittura Creativa. Nel suo futuro, come dichiara nell’intervista, non c’è di sicuro il ballo, anche se «essere più in contatto con il mio corpo è utile, anche perché mi sento un po’ un palo, insicura», e non c’è di sicuro il canto perché «mi “cringia” perché tutti mi direbbero: “ah, come il papà”». L’attrice era certamente una possibilità, ma «ero consapevole che ricoprirmi di ferro e tatuaggi non era la scelta migliore per chi vuole fare cinema». Così al momento l’opzione preferita è quella della scrittura di canzoni e poesie. Nessun timore però, tra pochi giorni, a dover affrontare la giuria e il largo pubblico del sabato sera della Rai: «Mi sono allontanata dall’idea di apparire bella o anche solo come voglio a Ballando, però posso dire che non mi snatureranno: mi piacerebbe che la mia partecipazione aiutasse ad allargare un pochino gli orizzonti. Non sono Gandhi e non voglio sovvertire il sistema, ma forse è tempo di credere davvero che l’abito non fa il monaco».