Israele avverte: «Prepararsi all’ingresso via terra in Libano». Netanyahu apre a una tregua, per Biden c’è il rischio di guerra «su vasta scala»

Nei raid di Tel Aviv di oggi sarebbero almeno 51 i morti e oltre i 200 i feriti. Mediazioni in corso, ma il capo di stato maggiore Herzi Halevi dichiara ai soldati: «I vostri stivali entreranno nei villaggi di Hezbollah»

Le trattative per evitare una escalation in Medio Oriente sono frenetiche. Dal Palazzo di vetro dell’Onu a New York, durante la 79esima Assemblea generale, si dicono fiduciosi: «Esiste una significativa possibilità di un cessate il fuoco di due o quattro settimane tra Hezbollah e Israele», riferiscono alcune fonti all’emittente Channel 12. Parole che sembrano trovare una conferma nel «via libera» ai colloqui per la tregua del presidente israeliano Benjamin Netanyahu. Ma i segnali sono contrastanti, tanto che nel frattempo il capo di stato maggiore Herzi Halevi ha parlato così alle sue truppe: «Stiamo attaccando tutto il giorno: sia per preparare il terreno alla possibilità del vostro ingresso, ma anche per continuare a colpire Hezbollah». Intanto, i morti in Libano dei raid israeliani di oggi, 25 settembre, sono almeno 51, oltre 220 i feriti.


Halevi: «Entreremo nei villaggi di Hezbollah»

«Si sentono gli aerei qui», riferisce il generale Halevi alle sue truppe osservando gli aerei israeliani che si alzano in volo per bombardare le roccaforti di Hezbollah in Libano. Chiarisce che il Partito di Dio «ha ampliato il suo raggio di fuoco» e che per questo «più tardi riceverà una risposta molto forte». Il capo di Stato maggiore spiega subito a cosa si riferisce alle brigate al confine con il Libano: «I vostri stivali entreranno nei villaggi che Hezbollah ha trasformato in una vasta postazione militare, incontrerete i miliziani e gli dimostrerete che cosa significa affrontare un esercito professionale, altamente qualificato e con esperienza di battaglia. Li distruggerete».


Le trattative

Proprio per scongiurare questo ampliamento del conflitto, le diplomazie sono al lavoro all’Onu. Il presidente Netanyahu avrebbe già aperto a dei colloqui per una tregua e conferme arrivano anche dal Libano. «Stiamo compiendo seri sforzi con le diplomazie internazionali, compresi gli Stati Uniti, per frenare l’escalation israeliana in Libano. Le prossime 24 ore saranno decisive per quanto riguarda il successo o il fallimento degli sforzi per trovare soluzioni politiche alla crisi, ha detto il presidente del parlamento libanese Nabih Berri in un’intervista al quotidiano saudita al Sharq al Awast».

Biden: «Possibile una guerra su vasta scala»

Una linea più cauta e attendista è tenuta invece dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden: «Una guerra su vasta scala in Medio Oriente è possibile ma io credo ancora che si possa arrivare ad un accordo che cambi tutta la regione», ha dichiarato al talk show The View. Per il presidente ci sarebbe quindi un margine di manovra da cui partire per costruire una tregua quantomeno temporanea. Nel frattempo, Washington si prepara a tutto: alcune fonti della Cnn riportano che soldati americani sono stati dispiegati a Cipro. Sono pronti a qualsiasi eventualità: anche quella di evacuare i cittadini americani rimasti in Libano.

Foto di copertina: EPA/STR

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