Voto in condotta, la riforma è legge. Bocciati col 5, rimandati a settembre col 6, addio pieni voti senza il 9: ecco cosa cambia

Il sì definitivo alla Camera sul Ddl Valditara: «Costruiamo una scuola che responsabilizzi i ragazzi e restituisca autorevolezza ai docenti»

La Camera dei Deputati ha approvato in via definitiva il cosiddetto disegno di legge presentato nei mesi scorsi dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara sul voto in condotta, con 154 voti a favore, 97 contrari e 7 astenuti. Questo provvedimento introduce importanti novità nel sistema scolastico italiano, tra cui la possibilità di bocciare gli studenti con un voto di 5 in condotta e il ripristino della valutazione numerica del comportamento nelle scuole medie. Tra le altre misure più significative anche l’introduzione di multe per chi aggredisce il personale scolastico e il debito a settembre con il 6 in condotta. Altra novità rilevante è il peso della valutazione del comportamento in vista del diploma: ora solo coloro che otterranno un voto in condotta pari o superiore a 9 decimi potranno ricevere il punteggio massimo nel credito scolastico.


Cosa prevede la legge

La riforma di Valditara sul voto in condotta introduce significative novità per il sistema scolastico italiano, estendendo la valutazione numerica anche alle scuole medie. A partire dall’anno scolastico 2024/2025, le scuole elementari continueranno ad utilizzare giudizi sintetici per esprimere la valutazione periodica, mentre le scuole medie e superiori avranno i numeri. Un aspetto cruciale della riforma è che gli studenti delle scuole medie e superiori che non raggiungeranno almeno un 6 in condotta verranno automaticamente bocciati. Per quanto riguarda le scuole superiori, invece, un voto di 6 in condotta comporterà un debito formativo e richiederà agli studenti di presentare un elaborato di educazione civica per il recupero.


Lo scontro politico

Per il ministero la nuova legge mira a garantire un ambiente scolastico più sicuro e rispettoso, in risposta alle crescenti preoccupazioni riguardo alla sicurezza nelle scuole e al comportamento degli studenti. «Questa legge rappresenta un passaggio fondamentale per la costruzione di un sistema scolastico che responsabilizzi i ragazzi e restituisca autorevolezza ai docenti», dichiara il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. «Con la riforma del voto in condotta si ripristina l’importanza della responsabilità individuale, si dà centralità al rispetto verso le persone e verso i beni pubblici e si ridà autorevolezza ai docenti», aggiunge il ministro. La norma da tempo ha prodotto scontri politici. Nelle scorse ore, le opposizioni avevano annunciato voto contrario, salvo Azione e ha optato per l’astensione. Favorevoli, invece, i gruppi di maggioranza.

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