Un adolescente al giorno tenta il suicidio: «Le famiglie non capiscono e i giovani non trovano le cure»

Lidia Salerno, presidente del tribunale dei minori di Roma: «Disagi psichiatrici, atti di autolesionismo e ricoveri: non si ammette che i figli hanno problemi»

Lidia Salerno, presidente del tribunale per i minorenni di Roma, dice che c’è un notevole aumento del disagio giovanile. Che si vede dall’aumento delle procedure. «Si tratta soprattutto di disagi psichiatrici, abbiamo bambini di 9 anni che necessitano di cure farmacologiche, un aumento di atti di autolesionismo e tentativi di suicidio. Soltanto da inizio anno al Bambino Gesù oltre 300 bambini adolescenti sono stati ricoverati per tentativi di suicidio», spiega oggi in un’intervista al Messaggero. Secondo la giudice «bisogna imparare a riconoscere nel tribunale e nei servizi sociali quelli che sono sistemi di supporto al bambino e alla famiglia. A volte però le famiglie non vogliono neanche vedere i segnali perché è difficile ammettere che i propri figli abbiano problemi».


Restie a chiedere aiuto

Anzi, le persone sono restie a chiedere aiuto. Perché «in tanti credono che il nostro lavoro sia solo quello di “allontanare” i bambini dalle famiglie. Per questo è importante far conoscere il tribunale dei Minorenni, la sua attività che è al contrario quella di aiuto al minore e alla famiglia». Sul disagio giovanile «incidono le problematiche delle famiglie come tossicodipendenza, episodi di violenza o elevata conflittualità. Il bambino cresce e si nutre di questo malessere, lo assorbe. Non possiamo pensare che possa crescere sano». Tra le altre strutture sono fondamentali «gli ospedali. Se un bambino viene portato in un ospedale più volte nel giro di poco tempo perché caduto, deve essere segnalato. Così come i dipartimenti di salute mentale, nel momento in cui c’è una madre psichiatrica, con un problema serio, deve essere segnalato ai servizi sociali, perché un bambino in quel contesto è destinato a diventare a sua volta un adulto psichiatrico».


I reati violenti

Salerno spiega che «quando si arriva a certi livelli di fatti di cronaca è inutile dire “era tutto tranquillo”. C’era sicuramente un disagio che è cresciuto nel tempo di cui nessuno si è reso conto. C’è un aumento nel penale soprattutto dei reati violenti. Più rapine, violenze sessuali e anche episodi di violenza gratuita. È come se questa violenza fosse espressione di una rabbia esplosiva che viene scaricata in quel momento ed è come se ci fosse anche una mancanza di consapevolezza delle conseguenze del proprio agire. Per questo la prevenzione è importante, ma oltre alla buona volontà per intervenire servono i mezzi, Non abbiamo comunità terapeutiche, sono pochissime. Quindi abbiamo anche qui lunghe liste di attesa, con i giovani che non trovano le cure di cui necessitano».

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