Scontri al derby della Lanterna, la partita tra Genoa e Juventus è a rischio: potrebbe giocarsi a porte chiuse

La valutazione dell’Osservatorio nazionale delle manifestazioni sportive dopo i tafferugli di Coppa Italia

Le ombre degli scontri tra tifosi e forze dell’ordine prima, durante e dopo il derby di Genova in Coppa Italia potrebbero allungarsi fino alla Serie A. L’Osservatorio nazionale manifestazioni sportive sta valutando con l’autorità pubblica se far disputare la sesta partita di campionato tra Genoa e Juventus, sabato 28 settembre alle 18, a porte chiuse. Oppure vietare la trasferta ai tifosi bianconeri. Il comitato dovrà stabilire il livello di rischio per questo match, proprio alla luce dei tafferugli del derby della Lanterna poi vinto dalla Sampdoria ai rigori. Negli scontri la polizia ha arrestato tre persone e ne ha denunciate 12. Tra queste, cinque francesi e sei minorenni. La questura ha poi dichiarato che sono 12 i tifosi feriti, mentre 48 gli agenti che hanno avuto bisogno di cure, 19 della polizia, 16 dei carabinieri, uno della guardia di finanza, con prognosi che vanno dai 7 ai 35 giorni. Le lesioni più gravi riguardano la frattura di una mano, che ha portato anche a un intervento chirurgico d’urgenza, la frattura di più costole e un trauma cranico, numerose le ferite lacero contuse suturate. Durante gli scontri del pre-partita sono state sequestrate 17 tra mazze e bastoni, un manganello telescopico e un coltello con una lama di 20 centimetri. Per gli scontri poco prima della fine della partita è stato arrestato un uomo di 50 anni per resistenza, mentre sette giovani, di cui sei minori sono stati denunciati perché trovati in via Canevari con bastoni e cinghie. Durante i controlli sono poi state trovate in una macchina una mazza di legno, due bastoni di plastica dura, quattro caschi da moto, 36 fumogeni e un coltello a serramanico. Tre le persone denunciate, di 21, 29 e 50 anni, già sottoposti a Daspo.


Foto di copertina: ANSA/LUCA ZENNARO


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