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I Cure tornano con Songs of a lost word: «È stato il brano Alone a spingere il progetto»

26 Settembre 2024 - 16:33 Gabriele Fazio
La prima volta che un membro della band parlò di un nuovo disco era il 2011

Era il 2008 quando Robert Smith e soci uscirono sul mercato con 4:13 Dream e anche per questo Songs Of A Lost World, il nuovo album disponibile dal prossimo primo di novembre, sta creando una grande attesa tra i fan dei Cure. In realtà in questi sedici anni i contatti tra la band post punk inglese e il proprio pubblico non si sono mai interrotti, infatti i Cure, tra le formazioni che hanno fatto la storia del rock, tanto da guadagnarsi un posto nella prestigiosa Rock and Roll Hall of Fame, hanno mantenuto una solidissima attività live. Alcuni dei brani di Songs Of A Lost World sono stati già proposti al proprio pubblico durante il loro ultimo tour Shows of a Lost World, 90 date in 33 Paesi e oltre 1 milione e 300mila spettatori. Compresa Alone, brano disponibile sulle piattaforme digitali che anticipa il nuovo disco e con cui i Cure hanno aperto ogni singola data del loro tour. Ma non solo, Alone, come ha spiegato lo stesso Robert Smith, è frutto di un lungo lavoro di ricerca per trovare quel punto dal quale ripartire, «È il brano che ha sbloccato il disco, non appena abbiamo registrato quel pezzo ho capito che doveva essere la canzone d’apertura e ho sentito che l’intero disco veniva messo a fuoco. Per un po’ di tempo ho cercato di trovare la giusta frase d’apertura per la giusta canzone che facesse da apripista al progetto, lavorando sul concetto di “essere soli”, sempre con la sensazione assillante di sapere già quale dovesse essere la frase d’apertura… appena abbiamo finito di registrare mi sono ricordato della poesia Dregs del poeta inglese Ernest Dowson… e quello è stato il momento in cui ho capito che la canzone – e l’album – erano diventati qualcosa di concreto».

La storia del nuovo album

La prima volta che i Cure hanno pubblicamente spoilerato il ritorno in studio era il 12 settembre del 2011, Roger O’Donnell intervistato su Radio Devon, stazione locale nell’orbita della BBC, a domanda diretta rispose: «Molte persone saranno molto molto molto felici tra non molto tempo». In realtà, come abbiamo notato, di tempo ne è passato eccome, oltre un decennio, da lì in poi si susseguiranno solo una serie di posticipi. A febbraio 2020 la band viene premiata agli NME Awards come Best Festival Headliner, nell’occasione Robert Smith conferma che i lavori per il nuovo disco sono a buon punto, che è stata registrata una quantità valida di musica da poter andare a comporre due album, ma poi scoppia il Covid e i lavori si fermano nuovamente. Nel marzo del ’22 di nuovo Smith torna a parlare del nuovo album, annuncia il titolo e l’uscita a settembre. Il titolo verrà tenuto, la data di uscita decisamente no, si dovranno aspettare infatti altri due anni. Ma alla fine il momento è arrivato, c’è da chiedersi a questo punto se e quando verrà pubblicato anche un secondo nuovo album annunciato dalla band inglese, quello che, a detta sempre di Robert Smith, dovrebbe essere «più allegro e movimentato».

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