Quando il sindaco di New York oggi accusato di corruzione dava a Puff Daddy le chiavi della città
Sono due storie che si intrecciano e che stanno scuotendo gli universi di riferimento. Da una parte l’arresto del rapper americano Puff Daddy (Sean “Diddy” Combs), accusato di tratta di esseri umani e racket durante le sue famose feste, dall’altra il sindaco di New York Eric Adams, al centro di un’indagine federale per corruzione ma con altri quattro capi d’accusa. La prima volta per un sindaco della Grande Mela in carica. Le storie si intrecciano nel settembre 2023 quando Adams consegna a Puff Daddy le chiavi della città, riconoscimento che poi chiederà indietro una volta scoppiato il caso degli abusi sessuali.
Adams: «Condanno queste azioni, solidale con i sopravvissuti»
La richiesta di restituzione era arrivata già a inizio 2024. Ma quando è spuntato il video in cui Puff Daddy, nel marzo 2016, picchiava la sua ex fidanzata Cassie Ventura, dalle richiesta Adams è passato a una lettera privata. Il 10 giugno il rapper ha riconsegnato le chiavi della città di New York. Adams aveva commentato così dopo la pubblicazione del filmato: «Sono rimasto profondamente turbato. Condanno fermamente queste azioni e sono solidale con tutti i sopravvissuti alla violenza domestica e di genere».
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