Ilaria Capua e le minacce dei No-vax: «Non li denuncio più: li silenzio e fine»

La virologa è rientrata in Italia dagli Usa. I no vax continuano ad attaccarla: «Minacce di morte e insulti a sfondo sessuale».

Dagli Stati Uniti è rientrata in Italia «perché ho fatto pace con il mio Paese dopo un brutto periodo in cui la mia reputazione era stata ingiustamente distrutta». La virologa Ilaria Capua, 58 anni, divenuta famosa durante il periodo della pandemia per i suoi interventi in tv, si è trasferita a Bologna. Non a Milano perché per il marito ciclista «la strada non era l’ideale». La dottoressa si racconta al Corriere e ripercorre la sua vita, da bambina «che faceva esperimenti scientifici, alcuni un po’ strani e i miei familiari erano un po’ schifati» a quando ha scelto veterinaria all’università. Fino ai successi dell’età adulta: oggi Senior Fellow in Global Health alla John Hopkins University Sais Europe. Ma con una missione ancora da svolgere: «La scienza da sola non basta: se gli scienziati si parlano solo tra loro non vanno da nessuna parte», spiega.


La lezione del Covid

Comunicazione, questo il principio chiave. «La scienza deve condividere scoperte, percorsi, anche incertezze sia con la popolazione che con i decisori. Ho sentito questa responsabilità: cercare un linguaggio per arrivare al pubblico di non addetti ai lavori. Solo con la consapevolezza si agevolano comportamenti corretti», spiega Capua. Per questo domenica, 29 settembre, sarà al Teatro Parenti con «Le parole della salute circolare», per riportare la scienza tra il grande pubblico.


Milano per Capua

Strade inadatte per i ciclisti e costo della vita a parte, la virologa descrive Milano con due parole: «Coraggio e lungimiranza. Per cercare la salute servono scelte coraggiose». Il pensiero non può che andare al problema dell’inquinamento: «Ciò che sta nell’aria sopra Milano non è colpa di Cina e India — anche se a molti fa comodo dire così e non far nulla— quindi è a Milano che bisogna intervenire. Farlo implica lungimiranza».

La scelta di lasciare Roma

Capua ha deciso di lasciare la città natale, Roma, per inseguire il suo sogno accademico e per allontanarsi da una «situazione familiare complicata, l’unica facoltà scientifica non presente in città era veterinaria. Dunque, eccomi. Destinazione Perugia, grazie all’aiuto di mia mamma, Maria Grazia. Lì tra l’altro era nata, perché mio nonno, Mario Bandini aveva insegnato economia e politica agraria». Una famiglia dove tutti erano avvocati: «Mio padre Carlo, specializzato in diritto del lavoro e civile, avrebbe voluto che studiassi Legge. Mio fratello è avvocato. Io no: già da piccola facevo esperimenti “osservazionali”. Ne ricordo uno con i vasetti degli omogeneizzati di mio fratello, che ha sette anni meno di me. Li ho riempiti di
alcol e ci ho messo gli organi dei polli che mi ero fatta tenere via dal macellaio. Ero orgogliosissima dell’esperimento, a casa tutti un po’ schifati…».

L’incontro con il marito

Capua racconta anche l’incontro con il marito Richard Currie: «Era il 2002, dovevo partire in aereo da Venezia a Brema. Ciondolavo per lo scalo con trolley e occhi bassi, quando vedo queste scarpe magnifiche. Mi dico: wow .E alzo lo sguardo. Un paio di Church’s marroni che anche oggi gli vieto di buttare. Abbiamo iniziato a chiacchierare».

La figlia

La famiglia segue in Europa la figlia che ha deciso di studiare nel Vecchio Continente: «In Florida, si
è presa grossi spaventi. Quando era in prima media mi chiamano: c’è un uomo armato fuori dalla scuola. Pensavo di morire. La circolazione delle armi in Florida è diventata un problema. Alla fine lei ha
detto: voglio fare l’università in Europa. Dopo di lei siamo tornati noi».

Le minacce dei no vax

La virologa è ancora oggetto di attacchi dei no vax per la sua divulgazione scientifica e a sostegno dei vaccini: «Minacce di morte e insulti a sfondo sessuale». Ma non ha denunciato: «Significherebbe dedicare a questi personaggi tempo ed energie che a me servono per altro. Li silenzio e fine».

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