Sala contro Feltri per la frase shock sui ciclisti: «Un insulto intollerabile a Milano. Per qualcuno quel signore è un riferimento»

Il sindaco del capoluogo lombardo è intervenuto sulla polemica durante l’evento che apre la Green Week. La replica del direttore editoriale alla trasmissione radio “Spin doctor”: «Non sono contento quando muoiono, ma aboliamo le piste ciclabili»

Sulla frase di Vittorio Feltri sui ciclisti che gli piacciono «solo se investiti» è intervenuto oggi anche il sindaco di Milano, Beppe Sala. Per il primo cittadino del capoluogo lombardo le parole del direttore editoriale de Il Giornale e consigliere regionale nelle fila di Fratelli d’Italia «sono un insulto a una città come Milano, che non bisogna tollerare, e lo voglio dire con chiarezza, perché dietro ci sono vite, persone, speranze, ideali, sogni di futuro», ha detto Sala all’evento che apre la Green Week. «Se permettono a qualcuno di continuare a dire e scrivere certe cose, è perché per qualcuno quel signore è un riferimento – ha aggiunto -. È chiaro che non è qualcosa su cui noi dobbiamo sorridere». Durante Spin Doctor, la trasmissione condotta da Luigi Crespi e Fabio Carosi sull’emittente radiofonica Giornale Radio, lo stesso Feltri è tornato sulla polemica. «Io detesto le piste ciclabili, perché hanno strozzato il traffico di Milano. Pertanto, quando un ciclista viene travolto e ucciso, non è che sono contento come mi hanno attribuito. Spero solo che il Comune, davanti a queste tragedie, si decida a togliere le piste ciclabili che hanno portato solo seri guai alla circolazione», ha affermato.


La dichiarazione di Feltri ha suscitato l’indignazione di molti, in particolare tra le associazioni dei familiari delle vittime della strada, esponenti dell’opposizione e appassionati di ciclismo. Sono state annunciate, infatti, querele – come quella del fratello del ciclista professionista Michele Scarponi, travolto e ucciso da un furgone nel 2017 in provincia di Ancona – e richieste di dimissioni dal Consiglio regionale lombardo. Eppure il direttore editoriale ha ribadito anche in mattinata quanto detto durante l’evento di due giorni fa «La grande Milano. Dimensione smart city», organizzato presso il Circolo Filologico Milanese per celebrare il cinquantennale de Il Giornale. «A Milano le piste ciclabili rappresentano trappole mortali – ha affermato rispondendo a una lettera sul quotidiano -. Sono disegnate sull’asfalto senza criterio e la loro mancanza di logicità non fa altro che acuire il convincimento, in chi adopera la bicicletta per muoversi o anche il monopattino, di non dovere osservare alcuna basilare norma stradale, come – e menziono quella più terra terra il rispetto della precedenza».


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