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Mostro di Firenze, il ritorno della pista sarda: riesumati i resti di Francesco Vinci. La moglie sospetta sia ancora vivo

27 Settembre 2024 - 12:00 Ugo Milano
Francesco Vinci Ansa
Francesco Vinci Ansa
L'uomo era stato arrestato nell'82 come killer delle coppiette. Ma un successivo omicidio l'aveva scagionato. Il suo corpo venne trovato incaprettato e carbonizzato nel 93, ma la vedova dice di averlo incontrato qualche giorno dopo il suo "ritrovamento"

L’inchiesta sul Mostro di Firenze potrebbe essere vicina a una svolta. La cautela è d’obbligo, ma l’attenzione mediatica è molto alta dopo la riesumazione di oggi, 27 settembre, di quelli che si pensa siano i resti di Francesco Vinci: protagonista della famosa “pista sarda” delle indagini sul killer di coppiette che ha colpito dal 1968 al 1985 con almeno 14 vittime accertate. La Procura di Firenze ha ordinato il disseppellimento delle ossa di Vinci tumulate nel cimitero di Montelupo Fiorentino per effettuare i test del Dna. La vedova di Vinci, Vitalia Velis, e i figli avevano chiesto in via autonoma la riesumazione del cadavere del loro congiunto. I familiari infatti sospettano che quelli conservati al cimitero non siano i resti dell’uomo che invece ritengono ancora vivo. Nell’agosto del ’93, l’ipotetico corpo di Vinci era stato trovato incaprettato e chiuso all’interno del bagagliaio di un’auto insieme all’amico Angelo Vargiu. Al veicolo era stato poi dato fuoco: l’inchiesta sul ritrovamento si era chiusa con un nulla di fatto.

La pista sarda

Vinci era originario di Villacidro (Cagliari). L’uomo venne arrestato nell’82 dopo il duplice delitto di Signa in quanto sospettato di essere il Mostro di Firenze, l’autore dei delitti delle coppiette che terrorizzava le campagne toscane. Vinci venne accusato da Stefano Mele, marito di una delle vittime, mentre era già in carcere per maltrattamenti alla moglie. Durante la sua detenzione però nell’83 avvenne un duplice omicidio collegabile al Mostro: vennero uccisi due giovani tedeschi. Per questo venne scagionato. Durante gli anni ’80 gli inquirenti continuarono a battere la “pista sarda”, così chiamata per le origini isolane di tutti i sospettati, ma i delitti continuarono nonostante la detenzione della maggior parte dei soggetti coinvolti.

Il criminologo Cannella: «La vedova lo vide dopo la scomparsa»

Come riporta il Corriere, a Montelupo Fiorentino poco dopo l’alba di oggi, i carabinieri e le due pm Ornella Galeotti e Beatrice Giunti sono arrivati al cimitero insieme a uno dei figli di Francesco Vinci. I resti sono stati portati all’istituto di medicina legale di Firenze, dove saranno esaminati dagli esperti: il medico legale Martina Focardi e il genetista Ugo Ricci. Parteciperanno agli esami anche quelli nominati da Vitalia Velis, il genetista forense Eugenio D’Orio e il medico legale Aldo Allegrini. La moglie di Vinci «ha il forte sospetto che il marito sia ancora vivo. Racconta di averlo visto qualche giorno dopo la scoperta della scomparsa: la salutava con un cenno della mano da un’auto. Andò dai carabinieri, ma la cosa non ebbe seguito», sostiene il criminologo Davide Cannella che assiste la famiglia.

In copertina: ANSA/ARCHIVIO I Un’immagine d’archivio di Francesco Vinci.

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